FERMIAMO LA GUERRA (ALLA SCUOLA)   di Riccardo Campanini

di BorgoAdmin

Quando si parla dei molti mali della scuola italiana, solitamente le “colpe” vengono attribuite, a seconda dei casi agli insegnanti o agli studenti – talvolta anche ai genitori di questi ultimi – o, tanto per non scontentare nessuno, ad entrambe le categorie. Ma a leggere di alcuni recenti episodi verrebbe da dire che anche altri soggetti ce la mettono tutta per peggiorare la situazione. Il primo e più clamoroso è quello dell’improvvido intervento del Ministro Valditara contro la Presidente di Firenze “rea” di aver condannato l’aggressione neofascista ad alcuni studenti dell’istituto scolastico da lei guidato e di aver ricordato un dato di fatto inoppugnabile, ovvero che il fascismo cominciò appunto con i pestaggi e le aggressioni in strada.  Cosa ci sia di sbagliato e di censurabile nelle parole della Preside è difficile capirlo; e, paradossalmente, proprio quello che il Ministro voleva evidenziare, cioè che in Italia non c’è nessun pericolo fascista, è contraddetto proprio dalla sua minaccia di possibili provvedimenti nei confronti della Preside. un Paese in cui un Ministro minaccia sanzioni verso un Dirigente scolastico che non la pensa come lui è appunto uno Stato che si avvia verso una deriva autoritaria (e semmai a rassicurare sulla inesistenza di rischi per la democrazia italiana doveva essere il Ministro degli Interni, e non certo quello dell’Istruzione). Del tutto fuori luogo è poi la richiesta di alcuni esponenti politici di condannare allo stesso modo i crimini del comunismo: intanto perché, appunto, la lettera della Preside prendeva le mosse da un’aggressione neofascista, e poi perché – ma forse qualche esponente politico non ha studiato bene la storia del secolo scorso – l’unica dittatura che il nostro Paese ha conosciuto è quella fascista (è poi singolare che alcuni di quelli che non perdono occasione per condannare il comunismo e i suoi orrori siano simpatizzanti o addirittura amici del Presidente-dittatore della Russia, che prima di darsi alla carriera politica è stato una spia del KGB, i servizi segreti dell’ex-Unione Sovietica …).

L’altro episodio, questo di cronaca locale, è sicuramente meno grave ma a suo modo decisamente sconfortante per chi crede ancora nel valore non solo dell’istruzione ma anche della cultura, di cui tanti si riempiono la bocca ma che evidentemente non è poi così importante nella realtà quotidiana. Il riferimento è alla richiesta avanzata alle autorità competenti da alcuni studi professionali, ubicati nelle vicinanze del Conservatorio, di “silenziare” lezioni e prove degli aspiranti musicisti che ivi si esercitano in quanto creerebbero fastidio e disturbo. Richiesta davvero sorprendente, innanzitutto perché, come è del tutto evidente, per chi ha scelto la musica come futuro “mestiere” le esercitazioni vocali o strumentali non sono un passatempo o un hobby ma parte integrante e necessaria dell’apprendimento; e poi perché viviamo in un mondo in cui, ovunque ci si trovi – al bar. al supermercato, in una sala di attesa –  si è ormai sommersi nostro malgrado da sottofondi musicali fastidiosi e  il più delle volte di scarsa qualità., per non parlare dei tanti rumori molesti di ogni tipo e provenienza (traffico, cantieri, elettrodomestici…) che il più delle volte vengono sopportati  senza particolari lamentele.

In estrema sintesi, c’è un elemento che accomuna le due vicende: lo si potrebbe chiamare intolleranza – verso tutto quello che non si condivide o che crea disturbo – che è il contrario del dialogo, del rispetto e dell’apertura agli altri e alle loro ragioni, fossero anche sbagliate- Proprio quelle attitudini che, oltre alle necessarie nozioni, dovrebbe insegnare la scuola – e forse è per questo che a qualcuno dà così fastidio.

Dall'ultimo numero di BorgoNews

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