Crocevia Centro (commerciale) che nasce, Centro (storico) che muore? di BorgoAdmin 7 Aprile 2011 di BorgoAdmin 7 Aprile 2011 Poche ore dopo l’inaugurazione del nuovo Ipermercato “Eurosia”, il più grande (per ora) di Parma, era già arrivata una protesta al nostro “Ufficio Reclami”.Il tema, effettivamente, fa discutere. Si potrebbe partire dal fatto che un trend di consumi sostanzialmente stabile come quello attuale comporta per le attività commerciali un risultato “a somma zero”: se un nuovo arrivato guadagna tot, altrettanto perdono gli esercizi già esistenti, in particolare – si può ipotizzare – quelli del Centro Storico. Ma non è solo un problema di concorrenza: questi megainsediamenti alla periferia della città consumano suolo e intasano ulteriormente la già congestionata viabilità cittadina, peggiorando un quadro che vede Parma ai primi posti sia nella perdita di territorio rurale che nell’inquinamento atmosferico (e non sono certo primati di cui vantarsi). Di fronte a queste critiche l’obiezione più frequente è che le Amministrazioni pubbliche hanno sostanzialmente le “mani legate” di fronte a progetti imprenditoriali finanziariamente solidi e redatti in conformità a norme e regolamenti. Ma è singolare che a questo fatalismo “liberista” corrisponda, da parte degli Enti pubblici, un proliferare di strumenti di pianificazione e programmazione territoriale: PSC, POC, RUE e relative varianti (per limitarci a quelli di competenza comunale).Quindi, senza addentrarsi in disquisizioni troppo tecniche, i casi sono due: o tutta questa complicata pianificazione serve a ben poco se non è in grado di bloccare o almeno ridimensionare progetti così impattanti; oppure le grandi strutture di vendita sono previste proprio dai suddetti strumenti programmatori, ma allora c’è un’evidente contraddizione tra il loro incremento e il rilancio del commercio di vicinato e dei negozi del Centro, con il consueto contorno di consulenze, progetti, sondaggi e relativi costi.(E’ anche strano che, negli stessi giorni in cui l’Iper “Eurosia” apriva i battenti, partiva la “crociata” dell’Amministrazione contro il proliferare di kebaberie e altri negozi etnici: solo per loro non vale il principio della libera concorrenza?!).Negli ultimi anni la nostra città ha assistito alla progressiva chiusura dei cinema un tempo presenti all’interno dei viali di circonvallazione (è rimasto solo il D’Azeglio) che non hanno retto la concorrenza con le nuove Multisale: per restare in tema, è questo lo scontato “finale” che attende, prima o poi, tante altre attività del Centro Storico, o c’è ancora spazio per un happy end? Riccardo Campanini 0 FacebookWhatsappEmail post precedente La questione morale: Roberta De Monticelli a Parma, intervista alla sen. A. Soliani post successivo Oltre l’indignazione, un bisogno di futuro Della stessa sezione CHI SI SIEDE E’ PERDUTO di Riccardo Campanini 24 Maggio 2023 LA FAMOSA INVASIONE DEGLI ORSI IN TRENTINO di... 11 Maggio 2023 SPERIAMO CHE SIA FEMMINA di Riccardo Campanini 26 Aprile 2023 TARDINI E DINTORNI (MA NON E’ L’ARENA) di... 12 Aprile 2023 BORSA E BORSEGGI: TRA IMBROGLIO E PREGIUDIZIO di... 30 Marzo 2023 IL NAUFRAGIO DELLA RAGIONE di Riccardo Campanini 15 Marzo 2023 FERMIAMO LA GUERRA (ALLA SCUOLA) di Riccardo Campanini 2 Marzo 2023 LA REPUBBLICA DI SANREMO di Riccardo Campanini 15 Febbraio 2023 ITALIA ED EUROPA: DIVERSI DA CHI? di Riccardo... 1 Febbraio 2023 “BECCARIA”: NUOVI DELITTI, VECCHIE PENE di Riccardo Campanini 13 Gennaio 2023 Lascia un commento Cancella risposta Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Δ