La questione morale: Roberta De Monticelli a Parma, intervista alla sen. A. Soliani

di BorgoAdmin

Una delle figure più autorevoli della filosofia italiana ed europea, attualmente al centro dell’attenzione per il vivace interesse che ha suscitato con la pubblicazione del suo libro “La questione morale” (edito da R. Cortina) sarà a Parma il prossimo sabato 16 Aprile su invito de Il Borgo e di altre Associazioni (vedi avviso nell’Officina).

L’intento con il quale l’incontro è stato promosso ed organizzato è quello di sollecitare un dibattito attorno ad un tema che, quotidianamente, cattura l’attenzione attraverso vicende che si intrecciano e si influenzano a vicenda in vari settori ed ambiti del nostro vivere comune.
La senatrice Albertina Soliani ha partecipato e collaborato alla progettazione e all’organizzazione di questa iniziativa. Le abbiamo proposto alcune questioni in merito:

L’ incontro con Roberta De Monticelli per accostarsi ed approfondire le problematiche presenti nel suo lavoro  quale senso e quali finalità può avere per la cittadinanza di Parma?

Oggi Roberta De Monticelli, filosofa e saggista, è una delle interlocutrici più stimolanti del dibattito pubblico nel nostro Paese per la sua rigenerazione morale e civile. Incontrarla, ascoltarla, ragionare con lei è un’opportunità unica. Chiamata da Il Borgo e da altre associazioni, la De Monticelli incontrerà noi che viviamo questa stagione italiana da cui emerge una grande domanda di rinnovamento sul piano dell’etica, del diritto, della politica. Il suo è il richiamo ad una reazione morale alla corruzione della vita politica e civile. Se guardo alla stagione che viviamo in questi anni a Parma non posso non ricordare che nel suo libro la De Monticelli richiama Guicciardini: “L’importante è apparire”. A Parma, come in Italia, manca la relazione con la verità, manca un’opinione pubblica che faccia della serietà morale delle persone una priorità per la qualità della vita civile. Così Guicciardini fotografava ciò che pensavano i suoi concittadini:  “Pregate Dio sempre di trovarvi dove si vince”. Di fronte ai comportamenti che fanno della convenienza , della menzogna, della furbizia il codice quotidiano, anche nella nostra città, e con tracolli che hanno fatto notizia nel mondo intero, è più che mai necessario insistere sulla responsabilità morale della coscienza come fondamento della identità personale. Il lavoro della realtà associativa a Parma è a mio parere anche questo. Socrate deve tornare a percorrere le nostre contrade.

Quali sono, a Suo avviso, i nodi problematici più significativi del pensiero dell’autrice?

Ne riprendo due: la questione morale come problema storico e identitario per l’Italia, l’idea di tornare a respirare è possibile. La storia del nostro Paese, e De Monticelli lo documenta, ci dice che la questione morale in Italia attraversa i costumi, la politica, il diritto in profondità. E’ il carattere degli italiani, è il male nostrum. Era presente nei secoli passati ed è il tema fondamentale del futuro del nostro Paese. Tutto, ormai, è pervaso dalla corruzione, dall’apparire, dalla falsità, dall’interesse particolare. Le ragazze aspirano a diventare veline, le madri e i padri le incoraggiano. Il secolo scorso è stato, tragicamente, la bancarotta della ragione pratica. E ora è necessario, dice De Monticelli, il rinnovamento morale che nasce dalla virtù della conoscenza che è ricerca, scoperta, critica, evidenza, dubbio e soprattutto verità. Questo rinnovamento è urgente e possibile. Risvegliatevi, ci dice la De Monticelli.

Abbiamo cercato di coinvolgere nel dibattito una rappresentanza trasversale della società. Quali sono le risonanze che ha avuto in Lei, come persona impegnata da lungo tempo in politica, la lettura di questo testo?

Trovo in questo testo un aiuto nel discernimento e la conferma che in politica non serve occuparsi di mille cose se non si comprendono le fondamentali, le faglie profonde nella nostra società: la legalità, lo Stato di diritto, il funzionamento delle istituzioni e della democrazia. In questo De Monticelli cita Tommaso Padoa Schioppa, che ricordo con grande rimpianto. In questi anni in cui ho vissuto da vicino la bellezza e il dramma della politica italiana, fino all’abisso di oggi, sento la verità della tesi della De Monticelli: senza la democrazia i cittadini non diventano veramente adulti e responsabili, senza etica e senza verità non ci sono cittadini né democrazia.
Con la banalità del male cresce la banalità delle chiacchiere e il nostro discorso pubblico degrada nei localismi, nei razzismi, nelle volgarità. Abbiamo bisogno di pensiero, di coscienza, di etica per una politica che abbia respiro. In questo la politica e la società civile sono insieme su un unico fronte, con una comune responsabilità.

 

Dall'ultimo numero di BorgoNews

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