Crocevia Le ragioni della ragione, in Europa e a Parma di Riccardo Campanini 17 Settembre 2015 di Riccardo Campanini 17 Settembre 2015 116 Molti e ben più autorevoli commentatori hanno evidenziato il brusco cambiamento di immagine di cui la Germania, e la sua Cancelliera, hanno beneficiato nelle ultime settimane: paragonata addirittura ad Hitler (!) nei momenti più drammatici della trattativa sul debito greco, oggi la Merkel viene applaudita come paladina dei profughi – Angela di nome e di fatto – e alfiere dei “veri” valori europei: solidarietà, apertura, fraternità. Un destino analogo, ma con andamento opposto, è stato vissuto in questi stessi mesi dal primo ministro greco: osannato, al momento della sua vittoria elettorale e dopo il successo del “no” nel referendum greco, quale simbolo della rivolta dei popoli oppressi dalla dittatura finanziaria della “Troika” – dietro la quale faceva capolino, guarda un po’, proprio l’ immagine inflessibile della Merkel – Tsipras è stato poi rapidamente precipitato nel girone dei traditori e dei voltagabbana quando ha varato le misure di austerità chieste proprio dalle istituzioni finanziarie internazionali… Insomma, al netto dei ricorrenti ( e non sempre chiari ) cambi di strategia di questo o quel leader politico, c’è qualcosa che non funziona nel modo in cui il mondo dell’informazione e della politica “racconta” le vicende che accadono nel confuso e contraddittorio mondo di oggi: le semplificazioni, gli stereotipi, le immagini forti funzionano (forse) per far vendere un giornale o per comparire nei titoli del TG, ma certo non aiutano a capire quello che sta succedendo e che – come si vede bene in queste settimane – cambia giorno dopo giorno in modo spesso imprevedibile. Nel suo piccolo (e non è in questo caso una definizione di circostanza), questa newsletter, e soprattutto il Circolo di cui è espressione, hanno sempre cercato –a volte riuscendovi, altre meno – di percorrere una strada diversa dalla comunicazione “a tinte forti” sopra descritta: la via dell’approfondimento, del dialogo pacato, della messa in evidenza della complessità dei problemi, naturalmente senza rinunciare, ogni volta che si è reso necessario, ad evidenziare quello che non va, a proporre percorsi e soluzioni, a “stimolare” i responsabili delle istituzioni. Metodo, questo che ha consentito a “Il Borgo” di ritagliarsi uno spazio importante nel panorama culturale della città e di crescere in autorevolezza e prestigio. Con questa consapevolezza, che è motivo di orgoglio ma anche di responsabilità, comincia un nuovo anno di attività de “Il Borgo” al servizio di una città che, come dimostrano le polemiche sul delicato tema dell’accoglienza , fa fatica a ragionare con lucidità e a non lasciarsi travolgere da quella emotività, figlia della paura e del sospetto, che in tante parti d’Europa sta risuscitando i peggiori fantasmi della storia recente, dai fili spinati alle marchiature sulla pelle. Non è e non sarà questa l’Europa a cui Parma – con la sua storia, la sua arte, le sue istituzioni– è fiera di appartenere. Riccardo Campanini 0 FacebookWhatsappEmail post precedente Il mondo attorno a noi post successivo PRESENTATA LA 2° EDIZIONE DI IL BORGO LAB Dall'ultimo numero di BorgoNews IL MINISTRO, IL PONTE E LO STRETTO (NECESSARIO?)... 21 Marzo 2024 IL SILENZIO DEGLI INCOERENTI di Riccardo Campanini 7 Marzo 2024 GRETA NEL PAESE DEI TRATTORI di Riccardo Campanini 22 Febbraio 2024 SPORTIVI (E NON), DIVERSAMENTE ITALIANI di Riccardo Campanini 8 Febbraio 2024 AD AUSCHWITZ C’È ANCORA LA NEVE di Riccardo... 25 Gennaio 2024 ELETTORI E VOTO: NON SEMPRE C’È (ANCORA) DOMANI ... 11 Gennaio 2024 ANNO NUOVO, SEDE NUOVA di Riccardo Campanini 21 Dicembre 2023 LA “SVEGLIA” DEL CENSIS di Riccardo Campanini 11 Dicembre 2023 BANCO DI SCUOLA O BANCO DELL’IMPUTATO? di Riccardo... 23 Novembre 2023 COSTITUZIONE: UNA RIFORMA DA RIFORMARE di Riccardo Campanini 9 Novembre 2023