LE ATTESE PER UNA CHIESA RINNOVATA – Documento del Gruppo “Il Concilio Vaticano II davanti a noi” (Parma)

di BorgoAdmin

 Dieci anni fa, mentre in tutto il mondo si attendeva con ansia e fiducia l’elezione del nuovo Pontefice, come gruppo “Il Concilio Vaticano davanti a noi” ritenemmo doveroso pregare e riflettere ad alta voce sulle attese di una chiesa rinnovata. Quindi l’11 marzo 2013 ci ritrovammo insieme ad altri fedeli della Chiesa di Parma ad  Ognissanti per un incontro di preghiera e riflessione sulle “attese dei fedeli per una chiesa rinnovata”. L’introduzione e la guida del dibattito furono svolte da un laico, Sandro Campanini, un presbitero, Don Luigi Maggiali, una religiosa, Sr Tilla Brizzolara. Al termine dell’incontro i contributi furono  raccolti in un documento che il 3 marzo fu inviato con una Lettera al nuovo Pontefice eletto Francesco. Oggi nel festeggiare  il decennio di pontificato di Papa Francesco pensiamo sia una bella cosa ripubblicare la nostra Lettera al Papa riscoprendo come l’azione, la parola, la guida di Papa Francesco sia molto  andata al di là delle nostre attese.( vedi lo speciale Oltremura dedicata ai 10 anni con Francesco)

Documento del Gruppo “Il Concilio Vaticano II davanti a noi” (PARMA)

  Ritenendo che sia diritto-dovere delle comunità cristiane esprimere il proprio pensiero sulla vita della Chiesa e fornire al nuovo pontefice indicazioni che, insieme a tante altre, potranno essere utili per l’esercizio del suo difficile ministero, esprimiamo una serie di voti e di istanze per il futuro della Chiesa.

  1. Riteniamo necessario che la Chiesa, come comunità dei credenti in Cristo, dia costantemente prova di amore, compassione, accoglienza, aiutando le persone ad andare contro l’individualismo, in uno stile di bontà, di semplicità, di benevolenza pastorale.
  2. Suggeriamo un diverso e più forte esercizio della collegialità episcopale che comporti anche un ridimensionamento della struttura della Curia romana, con la conseguente valorizzazione, a tutti i livelli della Chiesa, della sinodalità.
  3. Auspichiamo una più cogente e concreta attuazione del principio- pur solennemente affermato dal Vaticano II – della corresponsabilità laicale nella Chiesa.
  4. Chiediamo una più approfondita riflessione sulle figure ministeriali, antiche e nuove, anche in relazione allo specifico apporto , radicato nel battesimo, che donne e uomini offrono alla missione della Chiesa.
  5. Raccomandiamo una rinnovata riflessione sulla liturgia, per spogliarla dalle incrostazioni trionfalistiche delle quali talora si riveste (e, insieme, viene spesso occultata), anche in vista della piena emergenza della dimensione comunitaria ( e non esclusivamente presbiterale) della stessa liturgia.
  6. I fedeli attendono che, in linea con lo spirito conciliare, la Chiesa sia nel mondo e a servizio del mondo, superando ogni tentazione di dominio e di “superioritàabbandonando visioni preconcette e inderogabili che impediscono un autentico rapporto con gli uomini e le donne del nostro tempo.
  7. Il dialogo ecumenico, infine esige un nuovo impulso: lo scandalo delle persistenti divisioni fra coloro che credono nel medesimo Gesù Cristo rende più difficile la presenza credibile della Chiesa soprattutto agli occhi di coloro che guardano ad essa come al luogo dell’amore, della fraternità, della riconciliazione.
  8. Auspichiamo che la Chiesa favorisca l’incontro interreligioso nel rispetto e con il riconoscimento dell’autenticità di percorsi spirituali differenti dal cristianesimo.
  9. Vorremmo infine una Chiesa povera e dei poveri, semper reformanda, sempre in stato di purificazione, per essere fedele a Gesù Cristo, per annunciare la lieta notizia ricordando che il fine evangelico richiede mezzi evangelici, “i quali differiscono in molti punti dai mezzi propri della città terrestre.”

Sono, queste, le “piccole parole” di una piccola comunità, che tuttavia ritiene che, nella casa comune, ogni voce abbia diritto di essere ascoltata. Con questa fiducia mettiamo queste nostre proposte nelle mani del S.Padre , rinnovando i nostri voti augurali per la sua opera pastorale.

 

 

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