GIUSEPPE DOSSETTI. LA POLITICA COME MISSIONE di Lucia Mirti

di BorgoAdmin

Su iniziativa congiunta del Circolo il Borgo e di BetaniaOnline insieme all’Istituto Sturzo, è stato presentato nei giorni scorsi a Parma ad una folta e concentrata platea un libro su Giuseppe Dossetti, opera di chi non lo ha conosciuto personalmente ma ne ha scritto in modo personale. La figura sfaccettata di Dossetti, la politica intesa come missione nell’interesse generale, emerge a tutto tondo all’interno di uno studio accurato delle fonti che ha svolto l’autore Luigi Giorgi, come ha evidenziato Giorgio Pagliari del quale Giorgi è stato segretario parlamentare, definendo Dossetti non solo un uomo di cultura cattolica, ma un uomo dell’Italia intera. Il qualificato parterre dei relatori ha composto il puzzle della vicenda umana, cristiana, sociale e politica di uno dei protagonisti indiscussi  della vita del Paese, illuminandone la visione complessiva. Nicola Antonetti, nel ricordare i rapporti personali che Dossetti aveva con Parma (con Giorgio Campanini, Maurizio Chierici e  Corrado Truffelli, presenti in sala, e con Nicola Occhiocupo), ne ha ricordato il grande fascino e l’anticonformismo: anche quando è uscito dalla politica attiva, egli non ha mai abbandonato la storia del Paese. La vita di Dossetti  è stata la somma di tante variegate esperienze, tutte vissute appieno: uno studioso, un uomo della resistenza, un doppio Costituente (all’interno dell’Assemblea costituente, e nel Consiglio Vaticano secondo), una voce scomoda all’interno della democrazia Cristiana, la vocazione alla vita  monacale e da ultimo il ritorno all’impegno  pubblico nella  difesa della Costituzione.

Chi ha avuto il privilegio di conoscere bene Dossetti è Pierluigi Castagnetti, che ne ha sottolineato la tensione cristiana ed umana con rimandi ad aneddoti ed episodi poco noti: per Dossetti i cristiani erano “facitori di Storia”, ma come fare la Storia senza la Politica? E come fare la politica senza un partito? Da lì il suo impegno nella DC  e nella Assemblea Costituente: l’imperativo morale era  lasciare un segno nella Storia come cattolici. Perciò in un bar di via Del Corso propose a Togliatti di sbloccare l’empasse in cui si trovava l’Assemblea Costituente per l’evidente distanza tra i suoi protagonisti, proponendo in modo assolutamente innovativo  di partire dal lavoro inteso come presupposto per il diritto di cittadinanza. Dossetti era ambizioso dal punto di vista culturale, e negli atti della Costituente si ritrovano molti suoi apporti: la Costituzione celebra la grandezza di Dossetti. Il rapporto tormentato  con de Gasperi lo illumina nella consapevolezza della necessità, di cui de Gasperi era maestro,  di coltivare relazioni internazionali,  e della arretratezza culturale della società, di cui la Chiesa aveva enormi colpe: perciò il passaggio alla vita ecclesiale, ed il  suo ruolo di nuovo come Costituente dei documenti del Concilio Vaticano II.

Matteo Truffelli, nel sottolineare come di volta in volta si sia enfatizzato in modo riduttivo  uno solo dei tanti aspetti della vita di Dossetti, ne ha evidenziata invece la tensione costante per la ricerca, ecclesiale, spirituale e politica, che ha caratterizzato tutto l’agire di Dossetti: la tensione interna ed inappagata tra la dimensione religiosa e politica è uno dei motivi principali del suo grande fascino e della sua peculiare complessità. Dossetti vive la politica come espressione della propria fede, e vive la fede come azione da inverare  nella Storia, perciò inevitabilmente politica: la distinzione tra il piano di fede e politico  è però sempre stata una chiarissima stella polare dell’agire di Dossetti. Interpretare il vivere politico come espressione della vita di fede lo ha accomunato anche a De Gasperi, da lui certamente stimato ma non amato.

Infine l’autore Giorgi ha evidenziato,  dopo gli anni del silenzio  in cui Dossetti ha modificato le sue rigidità caratteriali,  il recuperato attivismo di Dossetti degli anni ’90 sulle prime ipotesi di riforma costituzionale: occasione in cui egli invita “le giovani menti con uno spirito cristiano” a convocarsi per dare il proprio contributo in una fase cruciale del Paese.

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