Crocevia Un Piano per le periferie di Riccardo Campanini 9 Giugno 2016 di Riccardo Campanini 9 Giugno 2016 134 Per capire il significato profondo delle elezioni di domenica scorsa, più che a Roma – e a Palazzo Chigi – bisognerebbe guardare alle grandi metropoli spagnole, Madrid e Barcellona, entrambe guidate da un Sindaco espressione di movimenti politici “alternativi”. Il malessere delle città, infatti, non è certo una prerogativa italiana e riguarda soprattutto le fasce della popolazione più esposta alla crisi e all’incertezza che ne deriva: l’analisi del voto di domenica nelle grandi città conferma infatti che è soprattutto nelle periferie che riscuotono successo i movimenti antisistema. Col rischio però che il voto di protesta, anziché risolvere i problemi, li aggravi: non è infatti necessario essere pessimisti o profeti del malaugurio per immaginare che, se non altro per le eccessive aspettative riposte in loro, i (possibili) nuovi amministratori finiscano col deludere i loro elettori aumentando così ulteriormente lo scontento e la rabbia. Come uscire da questo inquietante circolo vizioso? C’è un termine, “periferie” che ultimamente risuona di frequente in ambienti molto diversi (dalle omelie di Papa Francesco alle “lezioni” di Renzo Piano) e che può suggerire una via di uscita. In particolare il grande architetto genovese ha più volte manifestato di recente la sua “simpatia” per queste parti della città solitamente sottovalutate se non disprezzate, ma al di là delle sue considerazioni non vi è dubbio che proprio lì si gioca buona parte della capacità delle politica di tornare ad essere un interlocutore attendibile dei cittadini. In fondo, se si guarda al recente passato, l’epoca di maggiore successo e prestigio dei Sindaci è coincisa con la loro capacità di rivitalizzare i Centri storici di città come Genova, Roma o Napoli, che in quegli anni ridiventarono luoghi vivi e dedicati all’ incontro e alla cultura. Certo, riuscire fare altrettanto nelle periferie è operazione ben più difficile; ma non impossibile, a condizione che non si tratti di un’operazione verticistica, quanto piuttosto il frutto di un’alleanza virtuosa tra cittadini ed amministrazione. Senza andare troppo lontano si può ricordare come esempio “di casa nostra” l’esperienza del quartiere Montanara, che in un paio di decenni da zona degradata e “pericolosa” si è trasformato in un modello di socialità e di partecipazione (basti pensare al modo davvero esemplare con cui i cittadini di quel quartiere hanno reagito all’alluvione del 2014). Restando alle questioni locali, visto che Parma sarà chiamata al voto tra meno di un anno è lecito domandarsi se è possibile immaginare un futuro diverso – e migliore –per la tante altre periferie “problematiche” che caratterizzano anche la nostra città, sulla base di un “patto” tra amministratori e cittadini Scrive in proposito Renzo Piano: “Spesso alla parola «periferia» si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città? Diventeranno o no urbane, nel senso anche di civili?” Non è una domanda retorica, e neppure un quesito per addetti ai lavori; ma se la risposta è sì, ecco già pronto un bellissimo programma elettorale – e anche un impegnativo “compito per le vacanze” – per i futuri candidati Sindaco. Riccardo Campanini. 0 FacebookWhatsappEmail post precedente L’impegno dei laici a 50 anni dal Concilio Vaticano II post successivo “Il bisogno, il lavoro, la famiglia” – relazione di P. Gherardini presentata a Parma il 24 maggio Dalla stessa sezione LA CORSA PER BRUXELLES: UNA SELEZIONE INNATURALE? di... 23 Aprile 2024 CHI HA PAURA DEL RAMADAN? di Riccardo Campanini 11 Aprile 2024 IL MINISTRO, IL PONTE E LO STRETTO (NECESSARIO?)... 21 Marzo 2024 IL SILENZIO DEGLI INCOERENTI di Riccardo Campanini 7 Marzo 2024 GRETA NEL PAESE DEI TRATTORI di Riccardo Campanini 22 Febbraio 2024 SPORTIVI (E NON), DIVERSAMENTE ITALIANI di Riccardo Campanini 8 Febbraio 2024 AD AUSCHWITZ C’È ANCORA LA NEVE di Riccardo... 25 Gennaio 2024 ELETTORI E VOTO: NON SEMPRE C’È (ANCORA) DOMANI ... 11 Gennaio 2024 ANNO NUOVO, SEDE NUOVA di Riccardo Campanini 21 Dicembre 2023 LA “SVEGLIA” DEL CENSIS di Riccardo Campanini 11 Dicembre 2023