PERCHÉ LE DEMOCRAZIE TRABALLANO  di Carla Mantelli

di BorgoAdmin

Perché assistiamo a un arretramento della democrazia nel mondo? Quali sono i suoi nemici? Perché anche Paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna, che sono arrivati per primi alla democrazia e ci sono sempre rimasti, mostrano segnali di sofferenza? Ha provato a spiegarlo Giorgio Tonini, giornalista ed ex parlamentare, invitato al convegno nazionale dal titolo “Democrazia. In cerca di rigenerazione”, organizzato a Milano nei giorni scorsi, dalla Rete Costituzione, Concilio, Cittadinanza (C3dem). Tonini ha spiegato che l’Occidente democratico ha saputo coniugare capitalismo e democrazia facendo in modo che questo compromesso migliorasse le condizioni di vita della maggioranza della popolazione che quindi, finora, nella democrazia ha avuto fiducia. Con l’esplodere della globalizzazione che ha generato un significativo aumento di benessere per molti popoli, un tempo classificati come secondo o terzo mondo, l’Occidente ha visto invece una frenata. È iniziata una “corsa al ribasso”, per esempio con la stagnazione dei salari e con la precarizzazione del lavoro. Nonostante la gran parte della popolazione conservi un tenore di vita molto alto, non si crede più che la democrazia possa massimizzare i vantaggi del capitalismo e si prevede un futuro a tinte fosche. In questo contesto si inserisce il principale nemico interno delle democrazie che è il populismo. Esso si basa sull’idea che il popolo detenga una sovranità illimitata quando, invece, nelle democrazie, essa si esercita all’interno dei limiti della legge come afferma il primo articolo della nostra Costituzione: “La sovranità appartiene al popolo che lo esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Il populismo inoltre propugna l’idea che anche la sovranità dello Stato sia illimitata quando invece le democrazie ne definiscono i limiti come afferma l’art. 11 della nostra Costituzione: “L’Italia…consente…alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia…”. Il populismo è un virus che sta attaccando le democrazie dall’interno ed è molto pericoloso. Esistono poi i nemici esterni alle democrazie: sono, per esempio, quei Paesi che non hanno saputo trovare un compromesso tra democrazia e comunismo. Hanno quindi sostituito senza indugio il comunismo con il capitalismo ma abbinandolo a sistemi politici autoritari. È il caso della Russia (che però è molto debole economicamente) ma soprattutto della Cina e di tutto il mondo da questa influenzato. L’invasione dell’Ucraina ad opera della Russia è frutto di questo scontro. Secondo Tonini la NATO è lo strumento pensato dalle democrazie per difendersi dai nemici esterni. Dobbiamo però anche considerare i cambiamenti culturali che indeboliscono la democrazia. Uno di questi è il venir meno di quelli che Achille Ardigò chiamava i “mondi vitali”, le parrocchie, le famiglie, le associazioni, i sindacati…i luoghi che creavano coesione sociale.

Non è il caso però di rispondere con la nostalgia a questi cambiamenti. La democrazia, come ha ricordato il Coordinatore nazionale di C3dem, Fabio Caneri citando Tina Anselmi, è un bene molto delicato, sempre bisognoso di manutenzione intellettuale e pratica. Dall’intervento di Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle ACLI, sono venute alcune indicazioni concrete che si sono spesso basate sul magistero di Francesco. E altre indicazioni sono venute dalla sociologa Daniela Chiaffi che ha illustrato la fecondità dei Patti di collaborazione che si possono stringere tra cittadini e istituzioni a partire dalla sussidiarietà orizzontale prevista dall’art. 118 della Costituzione. Anche i partiti hanno un ruolo importante che però deve essere ripensato: non possono più consumare un capitale sociale che non c’è ma rigenerare un capitale sociale senza il quale la democrazia muore. Il Convegno si è concluso con la presentazione di alcune esperienze di cittadinanza attiva. Due di queste provenivano proprio da Parma: il “nostro”  Borgo Lab e la partecipazione del Gruppo Davide al tavolo istituzionale del Comune di Parma voluto dall’Assessorato alle Pari opportunità, tavolo che ha riunito tutte le sigle del mondo LGBT+ con lo scopo di promuovere inclusione e riconoscimento dei diritti, ingredienti fondamentali di ogni democrazia.

Qui sotto il video del Convegno della Rete C3dem:

 

Dall'ultimo numero di BorgoNews