LE DONNE NELLA CHIESA: UNA NUOVA STAGIONE? di Giorgio Campanini  

di BorgoAdmin

Parma ha, si può dire da sempre, prestato estrema attenzione al “problema donna “ dando spazio a importanti figure del “femminismo cattolico”, come Vilma Preti e Gianna Agostinucci Campanini. In questa linea si colloca anche Rita Torti, autrice di importanti studi sul tema e che su di essi si è intrattenuta in un incontro “informale” che ha visto la presenza di un piccolo gruppo di amici riunitosi – questa volta non in una sala ma in una casa ospitale – per riflettere sul non facile rapporto donna- Chiesa. La relazione di Rita Torti ha preso l’avvio da una rapida ricognizione dei numerosi interventi di Papa Francesco in ordine alla valorizzazione del ruolo femminile a partire dall’accesso ad alcuni ministeri (come lettorato e accolitato) ed anche nella prospettiva dell’accesso al diaconato (secondo una tradizione che si è sviluppata nell’arco dei primi secoli dell’era cristiana). E’ ben presente nella linea del pontefice, l’esigenza di superare il netto protagonismo maschile nella Chiesa, della sottomissione della donna, che in realtà non corrisponde né al linguaggio né allo stile di Gesù, come la “teologia femminista” ha a più riprese ha posto in evidenza.       A giudizio della relatrice, Il Concilio Vaticano II ha aperto nuove prospettive al rapporto uomo-donna, ma molta strada resta ancora da compiere, a partire dalla convinzione che anche la donna è persona e che tale deve essere riconosciuta anche nella comunità cristiana. Nasce da qui la crescente consapevolezza che appare ormai conclusa la stagione nella quale gli uomini “possono far tutto” e le donne soltanto poche cose… La differenza tra i sessi non può in alcun modo diventare discriminazione, ha sottolineato la relatrice.      Parte da qui la sempre più lucida consapevolezza, da parte della donna, del proprio specifico ruolo nella vita della Chiesa, come attestano alcuni fenomeni sostanzialmente nuovi., dall’assunzione di responsabilità nella pastorale alla partecipazione alla ricerca teologica; di particolare rilievo la nascita del “Coordinamento delle teologhe italiane” nel quale si incontrano donne che occupano importanti cattedre nelle Università pontificie ed aprono nuove ed interessanti prospettive ad una “teologia al femminile”.    Non va d’altra parte sottovalutata, a giudizio della relatrice, la significativa presenza di donne cristiane nella vita pubblica, con il deciso superamento di una sorte di legge non scritta per la quale era degli uomini il “potere” e delle donne “il servizio”……E’ derivato da qui il sempre più diffuso convincimento della necessità di proseguire nel cammino verso la piena parità fra i sessi, che è stato avviato ma attende ancora i suoi necessari sviluppi. Molta strada resta da percorrere anche nella Chiesa.              La conclusione è stata che un buon tratto di strada è stato percorso ma che molti ostacoli devono ancora essere superati in vista di una piena parità dei sessi. Il cammino percorso rappresenta soltanto un inizio; occorrerà trovare alla donna nuovi spazi nella Chiesa, in una linea che parta non dal maschile ma da ciò che è comune a uomini e donne  nella Chiesa e cioè la Parola, di fronte alla quale tutti sono uguali, uomini e donne. Il vivace dibattito che ha fatto seguito alla relazione ha ulteriormente approfondito un tema che a tutti i presenti è apparso di grande rilievo per una Chiesa che deve ancora misurarsi sino in fondo con quella che è ormai, nei fatti, la “questione femminile”.

 

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