I ponti La politica si rigenera se riconosce “l’autorità dei sofferenti” di BorgoAdmin 27 Novembre 2014 di BorgoAdmin 27 Novembre 2014 La prima “Serata in dialogo” del gruppo MEIC di Parma per l’anno 2014-2015, svoltasi giovedì 20 novembre scorso, (gli incontri affronteranno di volta in volta parti del Documento approvato dall’Assemblea nazionale del Movimento in ottobre) è stata sul tema “Essere cristiani nell’attuale contesto politico-sociale” e ha visto intervento di Albertina Soliani, già Senatrice della Repubblica. Soliani è partita dal titolo, sottolineandone il termine per lei fondamentale: “essere”, dimensione che viene prima di quelle del fare o del comunicare. Citando Bonhoeffer, è necessario essere fedeli a Dio e al mondo, coscienti però che non si tratta di due realtà separate perché il Dio cristiano si è incarnato. E’ una dialettica che rimane costantemente aperta e che richiede l’impegno a “stare dentro” alle vicende della politica e nello stesso tempo nello “stare in piedi” davanti a Dio. Questa consapevolezza è essenziale oggi, tempo di enormi trasformazioni, in cui convivono problemi drammatici (la crescita della povertà, anche nei paesi “sviluppati”, gli scontri tra radicalismi che fanno leva sul fattore “etnico” o religioso) e nuovi segni di speranza (le interrelazioni tra persone e culture in un mondo sempre più “unito”). Tempo però segnato da un’urgenza di ricostruzione: non avendo più davanti le macerie morali e materiali del dopoguerra ma le macerie etiche, relazionali e anche economiche, presenti nel tessuto civile e nella vita delle persone. La ricostruzione richiede una politica che sappia rigenerarsi e questa rigenerazione può avvenire ripartendo dalle dimensioni fondamentali dell’essere umano: la spiritualità, che è tutt’altro che una questione intimistica ma forza di cambiamento, se si pensa allo stretto legame tra essa e la lotta per la democrazia e la libertà nella persona di Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace, e del suo gruppo in Birmania; il riconoscimento dei sofferenti come categoria politica e il loro primato (“l’autorità di coloro che soffrono”, secondo Jean Baptiste Metz), la capacità di com-patire, la giustizia, l’uguaglianza, la dignità delle persone. La crisi che attraversiamo ci deva far ripartire dalle radici: i profondi cambiamenti di cui l’Italia e l’ Europa hanno bisogno riguardano prima di tutto un nuovo modo di affrontare i problemi, mentre spesso i discorsi sulle “riforme”, pur urgenti e necessarie, rischiano di non essere all’altezza della profondità delle sfide che abbiamo di fronte. E Parma? In estrema sintesi, si torna alla questione iniziale: anche per la nostra realtà locale il bivio è tra essere o apparire. E’ da questa scelta – e da tutte quelle che ne conseguono – che dipende il suo futuro. Sandro Campanini 0 FacebookWhatsappEmail post precedente Venerdì 28 Novembre V conversazione del Borgo Lab post successivo Carlo Buzzi, una lezione di vita Della stessa sezione I DIECI ANNI DI DIALOGO ECUMENICO DI PAPA... 24 Maggio 2023 OLTRE I MURI di Filippo Ivardi Ganapini, missionario... 11 Maggio 2023 RIPENSARE IL MINISTERO, RIPENSARE LA CHIESA di Carla... 26 Aprile 2023 GESÙ MASCHILE SINGOLARE di Carla Mantelli 12 Aprile 2023 IL SAE ENTRA IN PARROCCHIA di Laura Caffagnini 30 Marzo 2023 LE ATTESE PER UNA CHIESA RINNOVATA – Documento... 15 Marzo 2023 LE DONNE NELLA CHIESA: UNA NUOVA STAGIONE? di... 1 Marzo 2023 IL PAPA, PIÙ SINODALE DEL SINODO, FA IL... 15 Febbraio 2023 SINODALE OVVERO ECUMENICO: ALCUNI PENSIERI DOPO LA SPUC ... 1 Febbraio 2023 I CANTIERI DI BETANIA: RIPRENDE IL CAMMINO SINODALE... 13 Gennaio 2023