LA CATASTROFE AMBIENTALE? E’ ASSICURATA!  di Riccardo Campanini

di BorgoAdmin

Ha parlato chiaro il Presidente Mattarella durante la sua visita di Stato in Germania (e le sue parole, ovviamente, non erano rivolte solo ai tedeschi): “Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutale dell’ambiente e del cambiamento climatico,,,,Le conseguenze dei nostri ritardi sono sotto gli occhi di tutti e sempre nefaste: l’intensificazione delle catastrofi naturali condiziona ogni aspetto della vita, devastando interi territori e mietendo vittime”. Il problema, però, è che quando si prende una strada sbagliata, e anziché tornare indietro si continua a percorrerla senza esitazioni, diventa poi quasi impossibile ritrovare la “diritta via”. Se poi l’ambito nel quale viene commesso l’errore è quello della politica, le possibilità di un “ravvedimento”” sono quasi pari a zero, visto che ammettere di essersi sbagliati comporta quasi automaticamente la perdita di voti e di credibilità. Queste considerazioni si attagliano perfettamente al modo in cui, non solo in Italia, le varie “destre” hanno affrontato il tema del cambiamento climatico, ovvero facendo esattamente il contrario di quanto raccomandato da Mattarella: negandone cioè pervicacemente l’esistenza (”le alluvioni ci sono sempre state!”) a dispetto delle tantissime evidenze scientifiche che, al contrario, mostrano quanto stia cambiando –  e in peggio – il clima del nostro Pianeta. Nei giorni scorsi, dopo l’ennesima estate da record e gli ormai abituali disastri ambientali provocati dal surriscaldamento globale ad ogni cambio di stagione, sarebbe stato lecito attendersi una revisione almeno parziale della consueta narrazione negazionista e riduzionista. Ma, per i motivi sopra evidenziati, anzichè prendere atto della realtà, la scelta dei partiti di destra che governano in Italia è stata invece quella di attribuire le responsabilità delle alluvioni che hanno colpito la Romagna alla presunta incapacità degli amministratori emiliano-romagnoli di mettere in sicurezza il proprio territorio. Naturalmente in questa mossa, oltre che il tentativo di “tirarsi fuori” da eventuali responsabilità, c’è anche la speranza di accaparrarsi qualche voto in più  alle imminenti elezioni regionali, Ma , a parte le repliche della stessa Regione sulle vere cause della mancata  prevenzione, a smentire la tesi governativa sono arrivate, nei giorni successivi, le alluvioni e i conseguenti gravi danni che hanno colpito in sequenza anche altre Regioni: le Marche, la Toscana, la Lombardia, la Campania…tutte colpevoli, comprese quelle guidate dal centro-destra?!   – per non parlare del “Ciclone Boris” e delle pesanti inondazioni che nei giorni precedenti avevano colpito tutta l’Europa centrale.

E allora, se la responsabilità delle alluvioni non è del cambiamento climatico (che non esiste), né  -naturalmente – del Governo,  ma neppure delle Regioni, a qualcuno si dovrà pur “dare la colpa”. Ed ecco allora la geniale trovata del ministro Musumeci: la colpa è dei cittadini, e delle imprese, che non si assicurano contro le calamità naturali!  Ovviamente – e fin qui ci arriva persino il Ministro – l’assicurazione non evita i danni, ma fa sì che, in teoria, non ricadano economicamente su chi li subisce. Così d’ora in poi, quando vedranno avvicinarsi pericolosamente i nubifragi e le bombe d’acqua, i cittadini e gli imprenditori che si sono preventivamente assicurati, anziché temere per le eventuali distruzioni arrecate a case e attività produttive, potranno cominciare a fare i conti con i risarcimenti che (è proprio il caso di dire) pioveranno nelle loro tasche. E per agevolarli nei conteggi verrà persino creata l’immancabile app che misurerà in (mal)tempo reale a quanto ammonteranno i ristori: piano terra allagato? 1000 euro!; muri abbattuti? 5000 euro!; casa inagibile? 10.000 euro! e via distruggendo….Come si dice in questi casi, si ride (amaro) per non piangere; e, tra un’inondazione e uno smottamento, viene anche spontanea una domanda: ma l’assicurazione contro i governanti irresponsabili e “negazionisti” non c’ è proprio modo di farla?

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