Borgo NewsCrocevia LA FORMULA DELL’INTEGRAZIONE di Riccardo Campanini 4 Aprile 2019 di Riccardo Campanini 4 Aprile 2019 165 L’EDITORIALE LA FORMULA DELL’INTEGRAZIONE di Riccardo Campanini Fin dalla I^ elementare ci hanno insegnato che 2 + 2 fa 4. Ma talvolta, accecati dai pregiudizi ideologici e culturali, facciamo fatica a svolgere persino questa semplicissima operazione. Si veda, ad esempio, il bilancio demografico del 2018 da poco pubblicato dal Comune di Parma: la stampa locale, nel pubblicarne la sintesi, ha tra l’altro messo in evidenza l’ulteriore crescita della popolazione straniera, un dato che è come il primo “2” dell’operazione di cui sopra, un dato neutro e oggettivo, né buono né cattivo. Ma si può immaginare la reazione di quanti temono (o vedono già in corso) un’ “invasione”, una minaccia alla nostra civiltà: sono troppi! Se ne tornino – se non tutti almeno un po’ –a casa loro! Eppure – appunto – a fermare questa reazione, peraltro comprensibile, basterebbe sommare a questa cifra l’altro “2”, ovvero il dato relativo alla popolazione anziana: un parmigiano su 5 (in termini assoluti più di 40.000) ha più di 65 anni, e ciò significa che da un punto di vista statistico ed economico – lasciando quindi da parte l’apporto prezioso e insostituibile garantito dagli anziani ancora attivi nella famiglia, nel volontariato e in tanti altri settori – queste 40.000 sono persone “a carico”; e ciò naturalmente vale in particolare per le migliaia di anziani non autosufficienti e quindi bisognosi di cura e di assistenza. In sostanza, se non ci fossero gli immigrati l’attuale sistema economico e sociale “salterebbe” per mancanza di forza-lavoro, specie in quei settori dove (è un dato di fatto, non un giudizio) gli italiani non sono disponibili a lavorare. E a chi, come è successo anche di recente nel corso di uno strombazzatissimo Convegno sulla famiglia, replica che la soluzione al calo demografico sta nel favorire l’aumento della natalità degli italiani , è facile rispondere che, ammesso e non concesso che questo auspicato aumento si verifichi in tempi brevi, i suoi effetti si vedranno tra trenta o quarant’’anni (a meno che non si vogliano mandare a lavorare i bambini…). La questione quindi non è “se” gli immigrati ci debbano essere, ma “come”. E su questo punto è illuminante quello che ha scritto di recente, sempre sul quotidiano locale, il nostro Vescovo, il quale, proprio a proposito dell’attuale processo di immigrazione verso il nostro paese, “sprofondato in una tragica crisi demografica e con il fiato corto di una società vecchia non solo anagraficamente”, ammonisce che “non possono più andare avanti i tentativi di invertire questa tendenza, né essere disattesi, soverchiando questi dati con fatti eclatanti per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica”. Ma – continua mons. Enrico Solmi – “proprio qui si innesta un cambio di passo, o meglio di mentalità, vedendo come risorsa essenziale la presenza di donne e uomini che portano realtà e vissuti dei quali abbiamo bisogno”, se “intendiamo come opportunità fatti e situazioni oggi considerati problemi e drammi”. Non si tratta, insomma, di essere “buoni” o “cattivi”, accoglienti o respingenti: più semplicemente (che non significa più facilmente, anzi…) di fare in modo che, da una parte e dall’altra, da quella di chi accoglie e da quella di chi è accolto, ci sia disponibilità all’integrazione e alla relazione positiva con l’altro. Alcuni degli articoli di questa newsletter vogliono proporre appunto alcune tracce, teoriche o concrete, di questo percorso di integrazione, che naturalmente non è né breve né semplice; ma che, se realizzato, può permettere, tornando per un attimo alla formula aritmetica iniziale, di trasformare l’addizione in moltiplicazione: di risorse, di opportunità, di ricchezza materiale e culturale per tutti, vecchi e “nuovi” parmigiani. E se qualcuno pensa che l’operazione da applicare sia invece la divisione (tra italiani e non, tra “noi” e “loro”) forse ha solo bisogno di ripassare l’ abc della matematica. 0 FacebookWhatsappEmail post precedente SI FA PRESTO A DIRE AFRICA… post successivo Italia disunita – Tra populismo e sovranismo – venerdì 12 aprile ore 18.00 – Hotel Mercure Parma Sthendal Dalla stessa sezione UN VOTO A REGION VEDUTA di Riccardo Campanini 7 Novembre 2024 SE QUESTA E’ UNA PACE di Riccardo Campanini 17 Ottobre 2024 LA CATASTROFE AMBIENTALE? E’ ASSICURATA! di Riccardo Campanini 3 Ottobre 2024 DAL G7 A “C’È POST(O) PER TE”: IL... 19 Settembre 2024 RAGAZZI DELL’EUROPA di Riccardo Campanini 14 Giugno 2024 ELOGIO DELLA “FOLLIA ECOLOGISTA” di Riccardo Campanini 22 Maggio 2024 (S)PARTITI EUROPEI: RIPARTIRE DA BEETHOVEN di Riccardo Campanini 9 Maggio 2024 LA CORSA PER BRUXELLES: UNA SELEZIONE INNATURALE? di... 23 Aprile 2024 CHI HA PAURA DEL RAMADAN? di Riccardo Campanini 11 Aprile 2024 IL MINISTRO, IL PONTE E LO STRETTO (NECESSARIO?)... 21 Marzo 2024