CASE BIANCHE E SEPOLCRI IMBIANCATI di Riccardo Campanini

di BorgoAdmin

“Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”. Parole (e musica) di Fabrizio De Andrè, scritte più di 50 anni fa e che andrebbero aggiornate: oggi, infatti, sono in tanti a dare buoni consigli e insieme il cattivo esempio, soprattutto tra quanti appartengono a quello spazio politico-culturale che in modo inevitabilmente sommario si suole chiamare “conservatore”. Un caso esemplare di questa tendenza è l’atteggiamento di fronte alle tante forme di devianza giovanile – risse, microcriminalità, minacce e aggressioni a rappresentanti delle istituzioni, ecc. –  che sono purtroppo all’ordine del giorno della cronaca. Di fronte a questi comportamenti la “ricetta” di conservatori è una sola: il fermo richiamo al rispetto delle regole, della “buona educazione” (magari accompagnato da un  nostalgico: “ai miei tempi…”) e, nel caso gli inviti e le ammonizioni non servano, allora scatta il “pugno duro”. In Italia le carceri minorili si stanno riempiendo a seguito dell’approvazione del cosiddetto “decreto Caivano”, col quale il Governo italiano, che condivide in pieno il suddetto approccio al problema, si propone di stroncare la devianza giovanile incarcerando chi viola le leggi.

Si potrebbe quindi suppore che i primi a rispettare le regole – scritte e non – della convivenza civile, a cui sembrano così legati, siano appunto i “conservatori”; e allora , per verificare l’esattezza di questa deduzione, non c’è niente di meglio che guardare al comportamento del più importante esponente a livello mondiale di questo schieramento culturale  e politico, il neo-eletto Presidente degli Stati Uniti D. Trump. Il quale, come noto, insulta apertamente i suoi avversari politici, augura la morte a chi lo critica, si esprime con linguaggio volgare e aggressivo usando espressioni sessiste e razziste; e nel 2021, in occasione dell’assalto armato al Parlamento americano, ha espresso solidarietà e vicinanza agli assalitori (o addirittura ne è stato il mandante, morale se non materiale). In più, tanto per non farsi mancare niente, ha già alle spalle una condanna penale e diversi altri procedimenti giudiziari a suo carico. Se a comportarsi così, anziché l’uomo più potente del mondo, fosse un “bulletto” di periferia, i politici e gli intellettuali italiani che acclamano e prendono ad esempio Trump ne condannerebbero senza appello il comportamento e invocherebbero per lui una severa punizione – “forti coi deboli e deboli con i forti”, secondo una triste ma consolidata consuetudine; e d’altronde non sono certo molto diversi i toni utilizzati nella dialettica politica dal più sfegatato fan italiano di Trump, l’attuale Ministro delle Infrastrutture. Se poi dal nuovo Presidente U.S.A. si allarga lo sguardo ai suoi collaboratori le cose non migliorano, anzi: tra i nuovi Ministri designati da Trump c’è infatti Kristi Noem, balzata agli onori (?) delle cronache per aver preso a fucilate  il proprio cane. Quando domani qualche ragazzino sbandato farà altrettanto, e i soliti fustigatori dei costumi (altrui) chiederanno sdegnati che venga punito severamente, il “reprobo” potrà sempre rispondere che, prendendo appunto esempio da K. Noem,  quello gli sembrava il modo migliore per cominciare una brillante carriera politica, naturalmente nel fronte “conservatore”.   D’altronde, restando (e concludendo) in ambito musicale, non l’aveva già previsto anni fa un altro cantautore – Roberto Vecchioni – che “ i delinquenti di oggi saranno i dirigenti di domani”?!

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