La Piazza Investimenti e produttività, un binomio da rilanciare di BorgoAdmin 1 Novembre 2014 di BorgoAdmin 1 Novembre 2014 167 Investimenti e produttività è il binomio che deve essere fortemente rilanciato, sia a livello culturale che programmatico, se si vuole salvare l’Italia dal disastro economico e sociale. L’Italia è stata, ed è ancora, la seconda potenza manifatturiera in Europa, dopo la Germania: questa scelta ci ha dato il boom ed il vero sviluppo economico. Ora ci vuole una strategia del Paese per progettare e programmare un piano per la manifattura avanzata. In Italia ed in Emilia, in particolare il Pil derivante dalla manifattura, dall’economia del “fare” è ancora preminente nel processo economico. Bisogna spostare l’attenzione dal dibattito sul 3% del debito al 3% da investire in innovazione. Sono queste alcune linee con forza ed intelligenza espresse dal prof. Franco Mosconi, docente di economia industriale della Università di Parma, nel convegno promosso da Il Borgo a Palazzo Soragna, a conclusione della Festa della Storia, sul tema “Parma e l’Europa oggi”. La Germania ha promosso un piano organico per investire nella manifattura, in linea con le linee guida dell’Europa: clima ed energia, salute e nutrizione, mobilità, sicurezza, comunicazione. Anche l’Italia per uscire dalla crisi e guardare al futuro deve darsi una strategia comune e fare le scelte conseguenti; deve rafforzare la rete politecnica, deve incentivare la formazione del settore, deve investire di più nel rapporto ricerca e sviluppo, deve mettere in sinergia le voci crescita, competitività ed occupazione. In questi ultimi anni due tragedie hanno colpito il Paese: la crescente disuguaglianza ed il crollo degli investimenti; sono segni che fanno paura, perché ci dicono che siamo un Paese che non crede nel futuro. Per ripartire bisogna rileggere i progetti formulati da Delors, da Prodi, dall’Agenda di Lisbona, le speranze di Europa 2020, ma tenere anche presente che oggi si è ribassato tutto il mercato internazionale. Il nostro territorio emiliano riesce a soffrire meno la crisi perché ha avviato la strutturazione dei Distretti, un’organizzazione di impresa che permette anche alle medie e piccole imprese di essere presenti positivamente nel mercato mondiale facendo rete e sinergia. Bisogna però migliorare il sistema Italia, oggi al 18° posto in Europa per la competitività . La crisi sta stringendo i tempi obbligandoci tutti ad un salto culturale ed organizzativo indispensabile per sopravvivere e rilanciare le grandi potenzialità che il nostro Paese (ancora fra le prime 10 potenze manifatturiere del mondo) continua ad avere. Eugenio Caggiati 0 FacebookWhatsappEmail post precedente Quei giovani favolosi post successivo Il Convitato di Pietra: il Centrosinistra e le elezioni comunali a Parma dal 1998 al 2012 Dalla stessa sezione UN FESTIVAL PER RACCONTARE L’INDUSTRIA E LE ALTRE... 21 Novembre 2024 “OGNUNA DI NOI PUO’ ESSERE ED E’ GIULIA” 21 Novembre 2024 “MAMME BACK TO WORK” – IL LAVORO DOPO... 21 Novembre 2024 LA COP-29 IN AZERBAJIAN: NEGOZIATI LENTI E L’INTERCONNESSIONE... 21 Novembre 2024 MIGRANTI, GOVERNO, GIUDICI: FACCIAMO CHIAREZZA di Nicola Sinisi... 21 Novembre 2024 IL PROGRAMMA DE “IL BORGO” : L’INDUSTRIA, L’EUROPA,... 7 Novembre 2024 A PROPOSITO DI LEGGE DI BILANCIO di Alfredo... 7 Novembre 2024 MIGRANTI, GOVERNO, GIUDICI: FACCIAMO CHIAREZZA di Nicola Sinisi... 7 Novembre 2024 GPA. ALCUNE RIFLESSIONI di Erica Romanini 7 Novembre 2024 IL RAPPORTO DRAGHI: UN ALTRO WHATEVER IT TAKES?... 17 Ottobre 2024 Lascia un commento Cancella risposta Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Δ