La Piazza Investimenti e produttività, un binomio da rilanciare di BorgoAdmin 1 Novembre 2014 di BorgoAdmin 1 Novembre 2014 150 Investimenti e produttività è il binomio che deve essere fortemente rilanciato, sia a livello culturale che programmatico, se si vuole salvare l’Italia dal disastro economico e sociale. L’Italia è stata, ed è ancora, la seconda potenza manifatturiera in Europa, dopo la Germania: questa scelta ci ha dato il boom ed il vero sviluppo economico. Ora ci vuole una strategia del Paese per progettare e programmare un piano per la manifattura avanzata. In Italia ed in Emilia, in particolare il Pil derivante dalla manifattura, dall’economia del “fare” è ancora preminente nel processo economico. Bisogna spostare l’attenzione dal dibattito sul 3% del debito al 3% da investire in innovazione. Sono queste alcune linee con forza ed intelligenza espresse dal prof. Franco Mosconi, docente di economia industriale della Università di Parma, nel convegno promosso da Il Borgo a Palazzo Soragna, a conclusione della Festa della Storia, sul tema “Parma e l’Europa oggi”. La Germania ha promosso un piano organico per investire nella manifattura, in linea con le linee guida dell’Europa: clima ed energia, salute e nutrizione, mobilità, sicurezza, comunicazione. Anche l’Italia per uscire dalla crisi e guardare al futuro deve darsi una strategia comune e fare le scelte conseguenti; deve rafforzare la rete politecnica, deve incentivare la formazione del settore, deve investire di più nel rapporto ricerca e sviluppo, deve mettere in sinergia le voci crescita, competitività ed occupazione. In questi ultimi anni due tragedie hanno colpito il Paese: la crescente disuguaglianza ed il crollo degli investimenti; sono segni che fanno paura, perché ci dicono che siamo un Paese che non crede nel futuro. Per ripartire bisogna rileggere i progetti formulati da Delors, da Prodi, dall’Agenda di Lisbona, le speranze di Europa 2020, ma tenere anche presente che oggi si è ribassato tutto il mercato internazionale. Il nostro territorio emiliano riesce a soffrire meno la crisi perché ha avviato la strutturazione dei Distretti, un’organizzazione di impresa che permette anche alle medie e piccole imprese di essere presenti positivamente nel mercato mondiale facendo rete e sinergia. Bisogna però migliorare il sistema Italia, oggi al 18° posto in Europa per la competitività . La crisi sta stringendo i tempi obbligandoci tutti ad un salto culturale ed organizzativo indispensabile per sopravvivere e rilanciare le grandi potenzialità che il nostro Paese (ancora fra le prime 10 potenze manifatturiere del mondo) continua ad avere. Eugenio Caggiati 0 FacebookWhatsappEmail post precedente Quei giovani favolosi post successivo Il Convitato di Pietra: il Centrosinistra e le elezioni comunali a Parma dal 1998 al 2012 Dalla stessa sezione NOTE A MARGINE DELLE ELEZIONI di Giorgio Pagliari 14 Giugno 2024 BORGODAY: AD ARIANNA BRIGANTI LA TARGA “TESTIMONE DI SOLIDARIETÀ... 14 Giugno 2024 BORGOLAB 10 ANNI DOPO : UNA TESTIMONIANZA di... 14 Giugno 2024 PREMIERATO ALL’ITALIANA di Monica Cocconi 14 Giugno 2024 GIUSEPPE MICHELI, UNA TESTIMONIANZA ANCORA VIVA di Eugenio... 14 Giugno 2024 LI HO LETTI E MI SONO PIACIUTI –... 14 Giugno 2024 L’UNIONE EUROPEA E’ FONDAMENTALE PER IL NOSTRO PAESE... 22 Maggio 2024 ELEZIONI EUROPEE: TRE RAGIONI PER VOTARE di Emanuele... 22 Maggio 2024 IL MIO PRIMO VOTO PER IL FUTURO DELL’EUROPA... 22 Maggio 2024 UNA RETE PER LA PACE di Silvana Giannetti... 22 Maggio 2024 Lascia un commento Cancella risposta Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Δ