“LE ARMI NUCLEARI E DI DISTRUZIONE DI MASSA SONO INCOMPATIBILI CON LA NOSTRA COSTITUZIONE” di Tiziano Cai

di Redazione Borgo News

L’Università di Parma ha ospitato nell’Aula Magna,lunedi scorso,il convegno “Le armi nucleari e di distruzione di massa sono incompatibili con la nostra Costituzione” promosso dalla Casa della Pace di Parma, dall’Università di Parma,,dal Centro universitario di bioetica,dalla Rete delle Università Italiane per la Pace e con il patrocinio del Comune di Parma, Il convegno ha aperto il Festival della Pace che si sta svolgendo a Parma e che prevede una serie di appuntamenti fino al 2 dicembre prossimo.Il convegno si è sviluppato in una sessione di lavoro mattutina ed una pomeridiana  ed ha avuto in qualità di relatori illustri personalita’ dell’ambito giuridico scientifico e dell’impegno per la promozione della Pace. Folta la partecipazione di pubblico in Aula Magna con la preswenza di diverse classi delle scuole secondarie di Parma.  In apertura, il Magnifico Rettore dell’Universita Paolo Andrei ha evidenziato tre parole “chiave”: memoria, impegno, indifferenza .Memoria di cio’ che è stata la seconda guerra mondiale. Impegno per la Pace che deve essere quotidiano,fatto innanzitutto,dai nostri gesti. Indifferenza: ciò che non possiamo permetterci è guardare altrove, restare indifferenti a quella che Papa Francesco chiama la terza guerra mondiale a pezzi. Daria Jacopozzi,assessora alla pace del comune di Parma, ha ricordato come la richiesta di un assessorato alla Pace sia partita dal mondo associativo e della società civile di Parma e questa istanza sia stata fatta propria dalla nuova amministrazione comunale e questo a testimoniare quanto il tema della pace sia sentito in città. Daria Jacopozzi ha sottolineato come le Sfide estremamente complesse che la nostra società ha davanti a sé necessitano della Pace come condizione preliminare per poter essere affrontate.

Danilo Amadei, presidente della Casa della pace, ha ricordato le iniziative della casa della pace,come la raccolta delle firme per invitare il governo Italiano a sottoscrivere il trattato sul disarmo nucleare ed ha sottolineato l’alta adesione dei cittadini a questa raccolta firme. Ha poi evidenziato come i valori della nostra Costituzione siano I valori della Pace, del disarmo e della risoluzione negoziale dei conflitti.Il convegno è stata occasione per ricordare una grande costituzionalista recentemente scomparsa:Lorenza Carlassare,prima donna a vincere il concorso alla cattedra di diritto costituzionale.Nell’evidenziare  il suo impegno per diffondere I valori della Costituzione,Maria Riccardi  ha ricordato come la Professoressa abbia partecipato ad iniziative in tale ambito anche a Parma. Il prof Antonio D’Aloia,docente di diritto costituzionale presso l Ateneo parmense,nell’introdurre le relazioni dedicate al valore della Pace nella nostre Costituzione,ha posto in luce un aspetto decisivo della questione delle armi nucleari; una guerra nucleare rappresenterebbe un punto di non ritorno nella storia dell’umanita’  visto il loro potenziale distruttivo. Il prof Chieffi (univ Napoli) ha illustrato il cammino in Assemblea Costituente degli art 10 e 11 Costituzione..Ha spiegato come i lavori della commissione di esperti precedente all’insediamento dell’Assemblea Costituente (commissione Forti)non avesse sviluppato l’idea di inserire il tema della Pace e del disarmo nel progetto di Costituzione e fu merito dei Costituenti avere invece elaborato l’attuale art 11 Cost. A tal proposito,il prof Chieffi ha ricordato come la versione iniziale dell art 11 recitasse: L’Italia rifiuta la guerra,poi corretto nel perentorio:L’Italia ripudia la guerra.

A questo articolo lavoro’ Giuseppe Dossetti,ricordato nella relazione del prof Truffelli. Dossetti sottolineava come la seconda guerra mondiale sia stata crogiolo di una nuova disposizione degli animi e come fosse necessario impostare un nuovo sistema di relazioni internazionali non piu’ guidato dallo spirito imperialista e bellicista, proprio anche del fascismo. Il prof Truffelli ha ripercorso il pensiero cattolico sul tema della Pace e  del disarmo: dalla presa di posizione di Papa Benefetto XV (“L ‘inutile strage”)durante la prima guerra mondiale ai radiomessaggi natalizi di Papà  Pio XII,durante il secondo conflitto mondiale, e poi fatto proprio dalla nascente Democrazia Cristiana. Il prof Azzariti,illustre Costituzionalista, ha poi sottolineato l ‘incompatibilita’ di fondo tra Diritto e  guerra. Il principio pacifista che permea la nostra Costituzione esprime la volonta’ di far cessare la guerra sempre. A proposito dell’art 11 Costituzione,il prof Azzariti ha stigmatizzato l interpretazione che viene fatta relativamente al richiamo ai “vincoli internazionali” dell’Italia anche quando tali vincoli derivano da alleanze militari.La lettura anche degli art 52-78-87 Costituzione evidenzia con ancora maggior forza il principio pacifista della nostra Carta.Il prof Azzariti ha, infine, citato l’assemblea di Helsinki del 1975,prospettando una assemblea su quell esempio per tentare di risolvere la guerra in Ucraina.

A chiudere la sessione mattutina, due relazioni che hanno preso in esame il trattato internazionale sulla” non proliferazione” delle armi nucleari e quello sul disarmo nucleare.La prima è stata tenuta dalla Professoressa Laura Pineschi (univ Parma) la quale ha parlato del trattato sulla “non proliferazione” delle armi nucleari sottoscritto nell 1968 ed a cui attualmente aderiscono 191 paesi.L art 6 di questo trattato è stato oggetto di una interpretazione da parte della corte internazionale di giustizia.Questa nuova interpretazione configura un obbligo di negoziazione per arrivare al disarmo nucleare a carico dei paesi che possiedono testate atomiche.un obbligo di risultato ed un obbligo di buona fede che significa genuinita e coerenza di intenti.Alcuni stati sono andati oltre la “non proliferazione ” ed hanno sottoscritto un nuovo trattato sul disarmo nucleare che ha visto la luce nel 2017 ed è stato, al momento, sottoscritto da 98 paesi.Non l’Italia.il nostro paese non ha suoi ordigni atomici ma, nelle basi Nato di Aviano e Ghedi,ci sono armi atomiche Americane.Secondo.La mancata sottoscrizione italiana è  oggetto della campagna di raccolta firme ITALIA RIPENSACI di cui ha parlato la dottssa Lisa Clark (international peace bureau).Nel ricordare il costante impegno per la Pace ed il disarmo nucleare della sua associazione, ha evidenziato come il trattato sul disarmo nucleare sia nato da un movimento internazionale che ha unito le società civili nel  motivare gli stati,spingendoli a concepire e, poi, a sottoscrivere questo trattato.La dottssa Clark ha parlato della decisione di Papa Francesco che nel 2014 ha modificato la dottrina Cattolica nella direzione della immoralita anche del possesso delle armi nucleari.Lo stato del Vaticano è stato il primo a sottoscrivere il trattato sul disarmo nucleare.

La sessione del pomeriggio si è aperta con un intervento del prof Fieschi (univ Parma) sul rapporto scienziati-armi nucleari.il prof ha citato in particolare il manifesto di Russell-Einstein contro  le armi nucleari che, dagli anni 50,costituisce un punto di riferimento per gran parte del mondo scientificoA seguire tre interventi che hanno portato l esperienza di progetti attivi  a favore della promozione della Pace :la Casa della pace di parma di cui ha parlato Emilio Rossi presidente di Ciac/onlus e tra I fondatori della casa della pace,  la rete delle Università italiane per la Pace di cui ha parlato il prof Pagliara delegato dal Rettore dell’universita di Parma a seguire il progetto ed il prof Castelli (univ Parma)che ha illustrato l’ iniziativa B4PEACE che sta raccogliendo molto interesse tra gli studenti del nostro Ateneo.  La relazione del prof Ferraioli,illustre giurista,ha affrontato il tema della necessità di un cambio di paradigma del costituzionalisno contemporaneo, ancora basato sugli stati mentre le emergenze contemporanee sono planetarie e si sono costituiti poteri come quello finanziario che si muovono oltre gli stati ed,a volte, contro singoli stati. ‘Costituzione per la Terra” si intitola,non a caso,un saggio del prof Ferraioli ed intorno a Lui si è raccolto un gruppo di studiosi che sta lavorando per un nuovo costituzionalismo. In chiusura, il prof.D’Aloia ha evidenziato la necessità che il Diritto e l’Etica ragioni no in termini inter-generazionali.

 

 

Dalla stessa sezione