Borgo NewsLa Piazza RESTIAMO UMANI di Carla Mantelli di BorgoAdmin 9 Novembre 2023 di BorgoAdmin 9 Novembre 2023 259 La condanna del massacro di civili israeliani compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso è stata unanime: la vice direttrice del Manifesto, Chiara Cruciati, l’ha definita “feroce”, Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, “barbarie” e Gianluca Foglia (Fogliazza) ne ha rilanciato la condanna. Stiamo parlando dell’iniziativa organizzata nell’ambito del Festival della Pace e intitolata “Con la Palestina libera nel cuore”, tenutasi lunedì scorso presso la sala conferenze dei Missionari Saveriani. La condanna di Hamas non è in contraddizione con la denuncia del comportamento dello Stato di Israele che, incurante del diritto internazionale, non solo sta reagendo in modo sconsiderato all’attacco del 6 ottobre uccidendo migliaia e migliaia di civili, ma tiene da decenni i territori palestinesi sotto un’occupazione che è caratterizzata da un crescendo di prepotenza e violenza. Chiara Cruciati, tornata da poco da Israele e dalla Palestina, non è potuta entrare nella striscia di Gaza (nessuno può entravi) ma ha registrato un clima veramente preoccupante, una rabbia profonda nei cuori di entrambi i popoli: c’è una tale “disumanizzazione dell’altro” che è difficile pensare a una soluzione possibile al conflitto. Eppure, una soluzione va trovata e non potrà essere militare ma politica. È necessario che il mondo non lasci più soli i palestinesi e impedisca a Israele di ignorare il diritto internazionale. La tendenza è quella di indentificare ogni palestinese con Hamas e ogni israeliano con Netanyahu ma la realtà non è così semplice. Sono molti gli israeliani che criticano il governo di Netanyahu e da un sondaggio realizzato poco prima del 7 ottobre, risultava come la fiducia dei palestinesi nei confronti di Hamas fosse ai minimi. Secondo Cruciati, Hamas nasce dall’assenza della politica. Israele si affida alla “soluzione” militare, Hamas non ha visione politica, gli altri partiti, anche a causa dell’occupazione di Gaza, non esistono più. Da questo vuoto nasce la violenza da entrambe le parti. I palestinesi erano un popolo generalmente poco influenzato dalla religione ma ora c’è stato un “ritorno”. Hamas peraltro nasce all’interno dei Fratelli musulmani. E anche in Israele c’è stato un ritorno della religione e i partiti religiosi più intransigenti condizionano fortemente le politiche governative. È davvero sconcertante osservare come in questo caso le religioni non aiutano il dialogo e le soluzioni nonviolente del conflitto ma anzi sono funzionali a un suo inasprimento. Come ogni conflitto armato, anche questo tra Israele e Palestina implica una guerra di narrazioni in cui spesso il proprio punto di vista viene assolutizzato. Ciò che inoltre si osserva nella stampa italiana, secondo Cruciati, è che molti giornalisti o commentatori parlano senza la conoscenza dei fatti esprimendo quindi opinioni del tutto infondate. L’intervento di Egidia Beretta, “staffetta della memoria” come l’ha definita Fogliazza, ha riportato d’attualità la testimonianza del figlio Vittorio Arrigoni (morto a Gaza nel 2011) che aveva eletto la Palestina a sua casa ma soprattutto aveva fatto propria l’aspirazione del popolo palestinese alla libertà. Impressionante il video girato da Vittorio nel 2009 per documentare i soprusi e le violenze degli israeliani a Gaza. Da allora è cambiato sì qualcosa, ma in peggio. Eppure, non possiamo abbandonare il motto di Vittorio Arrigoni “Restiamo umani”. Restare umani quando il contesto in cui si vive è disumano è molto difficile e noi che scriviamo senza i razzi sulla testa e senza i palazzi che ci crollano addosso (per quanto ancora?) non possiamo dare lezioni di nonviolenza a nessuno. Ma possiamo pressare chi ci rappresenta nelle istituzioni democratiche nazionali ed europee perché abbandonino la nefasta idea della ineluttabilità della guerra e impegnino tutte le loro forze e il loro potere per arrivare a soluzioni politiche che rispettino la dignità delle persone e dei popoli. Tutti. Una fonte utile per l’approfondimento del conflitto tra Israele e Palestina può essere il sito dell’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) https://www.ispionline.it/it/tag/escalation-israele-hamas 0 FacebookWhatsappEmail post precedente NON REAGIAMO ABBASTANZA! 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