PARMA LUNI 2023  di Eugenio Caggiati

di BorgoAdmin

Con la mostra fotografica a Parma sulle eccellenze del territorio lungo le quattro strade storiche che uniscono il Po al Tirreno, attraverso le valli del Parmense e la Lunigiana, si è chiusa la seconda fase (la terza sarà formata dalla concretizzazione delle tappe del percorso attuativo) del Progetto Parma Luni. Il progetto è stato avviato per celebrare i 2200 anni del porto romano di Luni fondato da Marco Emilio Lepido, fondatore anche della città di Parma e della Via Emilia, ma si è concretizzato nella ricerca di soluzioni alle problematiche attuali del “corridoio”.

Il convegno ha visto la relazione dell’ing. Gianluca Benamati, Amministratore unico di FER, Ferrovie Emilia Romagna, che ha confermato che entro il 2024 la rete ferroviaria di Parma sarà collegata al Brennero, anche se su un solo binario, tramite l’elettrificazione della linea Parma- Suzzara-Poggio Rusco. Molto positiva è stata anche la relazione del presidente del CEPIM, Gianpaolo Serpagli, che ha informato che nel prossimo anno il CEPIM vedrà la conclusione dei lavori del terminal ferroviario. Mario Marini, presidente dei Musei del cibo, ha sottolineato le potenzialità turistiche degli itinerari dell’Appennino. Sul collegamento stradale fra il Tirreno ed il nord Europa, aperto da un’ampia relazione dell’ing. Daniele Friggeri, sindaco di Montechiarugolo, delegato alla pianificazione territoriale della Provincia di Parma, sviluppato con Cesare Azzali, direttore UPI, e con Vittorio Dall’Aglio, vice presidente della Camera di Commercio Emilia e presidente Ascom, è stata confermata l’importanza per Parma e per il Tirreno del collegamento stradale veloce con il Brennero. Il convegno, moderato dal consigliere regionale Matteo Daffadà si è concluso con gli interventi conclusivi del consigliere del Comune di Parma Sandro Campanini, di Jacopo Ferri, sindaco di Pontremoli, di Alberto Sabini, presidente del Consorzio di tutela del fungo di Borgotaro, di Paolo Michiara, docente della Università di Parma, hanno arricchito le potenzialità dei territori di collegamento fra il Parmense e la Lunigiana.

 Alcune indicazioni programmatiche emerse nel percorso progettuale:

  1. Il “corridoio” dal Parmense alla Lunigiana, e viceversa, è stato per secoli il passaggio della “autostrada” tra Roma e l’Europa. Oggi è sottovalutato ma dovrebbe essere prioritario per i collegamenti tra Roma e l’Europa.
  2. Le Province di Parma, Massa e La Spezia devono tendere a darsi  strategie amministrative e politiche coordinate in vari settori per valorizzare i propri territori .
  3. L’Appennino non segna un confine fra tre regioni, ma deve essere luogo di connessione.
  4. La linea ferroviaria Pontremolese è una priorità non solo per le province locali, ma di interesse nazionale ed europeo; la vera e storica alternativa alla Bologna-Firenze.
  5. Devono essere maggiormente conosciute e valorizzate nei progetti di recupero ambientale le due aree MAB Unesco, “Po grande” e “Appennino Tosco-Emiliano”
  6. Il CEPIM è il perno della progettualità infrastrutturale fra le tre province.
  7. L’autostrada A15 non può terminare, anche nell’interesse delle province di La Spezia e Massa Carrara, nei campi della Bassa Parmense, ma deve collegarsi al Brennero.
  8. La Via Francigena va valorizzata con iniziative autonome condivise nel tratto dal Parmense al Tirreno. La via Longobarda, che ci collega con la Germania, potrà concretizzarsi dal Po all’area tirrenica.
  9. Deve essere definito nel Parmense un collegamento qualificato tra le ciclovie “VenTo e Tirrenica  in costruzione.
  10. E’ opportuna, quindi, la costituzione di un “Tavolo” politico/amministrativo parmense, che si  aprirà, secondo le esigenze, alle altre due province, costituito dalle Istituzioni ed aperto ai territori, per gestire le varie fasi di questi percorsi. L’Università di Parma può essere un punto molto significativo di riflessione sulle tematiche espresse

 

 

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