LA SICUREZZA INTEGRATA DI COMUNITÀ: LEGALITÀ E COESIONE di Anna Chiara Nicoli

di BorgoAdmin

Cosa intendiamo per sicurezza oggi? E quali scelte può compiere la comunità politica locale, nell’immaginare una città più sicura e più attenta alla legalità?

Questi alcuni degli interrogativi al centro dell’incontro “La sicurezza integrata di comunità. Legalità e coesione”, insieme a Francesco De Vanna, assessore del Comune di Parma ai lavori pubblici e alla legalità con delega alla sicurezza, moderato da Monica Cocconi, responsabile scientifica dell’Osservatorio Permanente Legalità e membro del Direttivo de Il Borgo. Il dibattito, tenutosi il 26 gennaio, è stato organizzato dal circolo culturale Il Borgo con il patrocinio dell’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma, nel solco di un percorso di incontri tra amministratori locali e cittadinanza. Dalle parole dell’Assessore è emersa, innanzitutto, l’importanza di leggere il tema della sicurezza nel tessuto urbano in una prospettiva più ampia e complessa, capace di trovare punti di contatto con altri settori, tradizionalmente tenuti separati. Sicurezza intesa, quindi, come “concetto composito”, da non ridurre soltanto alla componente repressiva dei fenomeni di illegalità, ma da cogliere grazie a diverse chiavi di lettura, tra loro fortemente intrecciate. Accanto a temi ineludibili per la sicurezza – quali, appunto, la repressione della criminalità e il controllo sul territorio da parte delle autorità di pubblica sicurezza – emerge con decisione anche la sfida, complessa e poliedrica, della prevenzione. L’impegno per il rafforzamento della prevenzione, considerata come parte essenziale delle politiche di sicurezza in un’ottica di medio-lungo termine, è emerso, nel corso dell’incontro, sotto svariati profili.

In primo luogo, dalla scelta politica di collaborare, sul piano orizzontale, con altri settori, e in particolare con gli assessorati delle politiche giovanili, della cultura e dei servizi educativi. L’idea, infatti, è quella di individuare preventivamente situazioni di disagio, fragilità e marginalizzazione che possano emergere nel contesto urbano; e, insieme, immaginare soluzioni e proposte trasversali. In concreto, il Comune di Parma – vincendo un bando della Regione Emilia-Romagna per la sicurezza urbana integrata – ha dedicato proprio parte dei finanziamenti ai servizi educativi c.d. di strada, pensati innanzitutto per le fasce giovanili, colpite fortemente dal periodo della pandemia. L’impegno per la prevenzione è emerso, in secondo luogo, con riferimento ai quartieri ritenuti più sensibili – San Leonardo, Oltretorrente, la zona della Stazione. In questa direzione, coglie nel segno l’idea secondo cui sicurezza e legalità siano finemente intrecciate con l’idea di cura, sia dei rapporti umani sia dello spazio pubblico, che trovano la loro geografia primaria proprio nella comunità che si sviluppa nel quartiere. Infatti, secondo De Vanna, “noi non possiamo concepire soluzioni di sicurezza urbana se non partiamo dalla qualità dello spazio pubblico, dal modo in cui i giovani, le famiglie e gli anziani possono usufruire dello spazio pubblico, dei parchi, delle strade, e delle piazze [..] e perché in spazi belli è più difficile generare insicurezza e che possa attecchire il disagio”. Da qui l’idea di proseguire il percorso di riqualificazione degli spazi pubblici, con particolare riferimento al quartiere San Leonardo nelle aree del Parco Nord, del Parco dei Vetrai e nella piazza di via Milano. All’intervento di riqualificazione si aggiunge, d’altro canto, anche la previsione dell’Agente di quartiere – agente della Polizia locale predisposto in modo continuativo all’area di San Leonardo, che verrà previsto prossimamente anche per l’Oltretorrente – che possa conoscere le fragilità del territorio e prendere in carico le istanze dei cittadini.

Altro tema caldo sul fronte della prevenzione è l’attenzione per i profili di trasparenza e di affidabilità delle imprese nell’ambito dei lavori pubblici, soprattutto con riferimento ai progetti e alle risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A tal proposito, il Comune di Parma ha siglato un protocollo con la Guardia di Finanza per il monitoraggio e il controllo degli investimenti.  L’obbiettivo è quello di mantenere molto elevata l’asticella dei controlli nelle procedure di appalto, anche al di là di sopra di quanto già previsto dall’attuale Codice dei contratti pubblici, al fine di scongiurare il più possibile ogni rischio di infiltrazione mafiosa. Infine, durante l’incontro si è altresì sottolineata l’importanza di collaborare insieme alla comunità cittadina, in un’ottica di sussidiarietà orizzontale. Da un lato, infatti, sul tema della sicurezza e della legalità è risultato centrale, in questi anni, l’apporto da parte del terzo settore – le associazioni, i comitati di quartiere e di vicinato, che si sono distinti per il loro impegno virtuoso. Dall’altro lato, l’Assessore ha rimarcato la disponibilità del Comune a collaborare con l’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università e con la Prefettura, in particolare nelle attività delle scuole di Parma, dedicate, nell’anno corrente, al progetto “La fecondità della memoria. La testimonianza sempre attuale del generale dalla Chiesa a 40 anni dalla sua scomparsa”. La prevenzione e il rafforzamento della sicurezza non possono che passare dalla costruzione di una cultura della legalità, che si diffonda soprattutto trai più giovani, a partire proprio dalla testimonianza di figure così significative per la memoria collettiva. Come ricordato da De Vanna, infatti, “aver scelto di varare un assessorato non semplicemente alla sicurezza, ma alla legalità a 360°, significa continuare a lavorare sempre di più a questo messaggio, e trasmetterlo con tutta quanta la sua profondità alle giovani e giovanissime generazioni [..]”. A tal fine, è necessaria la sinergia di tutte le componenti cittadine, non solo quelle istituzionali, che possano veicolare il messaggio di una città attenta: “Parma, territorio della legalità”. Un augurio che occorre cogliere, come emerso nell’incontro, in un’ottica multidimensionale e integrata. Un’architettura che si può costruire a partire da ragionate politiche di prevenzione: prevenzione come cura per gli spazi, come attenzione per le fragilità e i rapporti sociali, come cultura della legalità, come dialogo e collaborazione.

 

 

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