IL LUNGO VIAGGIO DA VENTOTENE A BRUXELLES   di Alfredo Bonassi

di BorgoAdmin

Il 6 marzo si tenuto il terzo e ultimo incontro del ciclo “Da Ventotene a Bruxelles. Passato, presente e futuro della nostra storia”, promosso dal progetto “Casa Europa” del Circolo Il Borgo e dalla Sezione di Parma del Movimento Federalista Europeo con il patrocinio di Comune di Parma, Movimento Federalista Europeo dell’Emilia-Romagna e Forum Cultura Parma. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di stimolare una riflessione critica sulle tematiche che noi tutti, come cittadini europei e elettori del prossimo parlamento europeo, vorremo far affrontare ai referenti politici che ci rappresenteranno. Gli incontri hanno voluto rappresentare un percorso ideale che, partendo dalle origini ideali più dirette dell’idea di una Europa unita e passando per la situazione attuale, si è concluso con una riflessione sui  possibili scenari evolutivi, dal punto di vista istituzionale e di rapporti fra gli Stati, della Unione Europea.

– Nel primo incontro, “Il manifesto di Ventotene. Alle origini della Unione Europea” il prof. Fabio Corigliano (Università di Parma) ha messo in evidenza la rilevanza della vicenda umana, dove le convergenze filosofiche e ideali dei firmatari del Manifesto di Ventotene, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, si sono materializzate nella loro collaborazione nata durante il confino, unite alle figure femminili che sono state partecipi della vicenda, Ada Rossi e Ursula Hirschmann.  Nel momento più buio della nostra storia, nel Manifesto di Ventotene, i suoi estensori hanno avuto la lungimiranza di immaginare un futuro completamente diverso per l’Italia e l’Europa e poi, il coraggio di combattere perché la loro speranza diventasse un giorno realtà.

– Nel secondo incontro, “Struttura dell’Unione Europea. Come funziona il processo decisionale dell’Unione Europea” Maurizio Molinari (Capo dell’ufficio del Parlamento europeo a Milano), ha messo in evidenza due temi: Il primo, relativo alla collegialità e democraticità del processo decisionale all’interno dell’Unione. Il Parlamento è eletto direttamente dai cittadini degli Stati della UE mentre della Commissione europea (organo esecutivo della UE e promotrice del processo legislativo) fanno parte i rappresentanti dei Governi degli Stati (Commissari), ogni decisione viene presa attraverso un serrato confronto e diventa legge solo quando i due organi hanno trovato un accordo su un testo comune (coi limiti imposti alla efficienza del processo dalle modalità di voto). Il secondo, relativo allo significato politico di queste elezioni. Rispetto al 2019 gli scenari sono completamente cambiati, la crisi del Covid prima, la guerra in Ucraina poi e le attuali tensioni internazionali impongono alla UE un cambio di passo. I membri del Parlamento europeo che eleggeremo a giugno, dovranno prendere decisioni che mettano la UE nelle condizioni di affrontare le nuove sfide.

– Nel terzo incontro “L’Europa di domani. Stato Federale o Europa a due velocità?” il prof. Emanuele Castelli (Università di Parma) ha identificato e approfondito il significato di quattro parole chiave che attraversano il discorso sul futuro dell’Europa, parole che chiariscono l’importanza delle scelte prospettate nella conclusione. Identità. Dalle molteplici identità nelle quali ogni cittadino si riconosce, che sono il portato della storia di ogni territorio nel quale ognuno si muove e vive, alla necessità di costruire una identità europea. Nazione. La Stato-territorio al quale apparteniamo, che si lega all’idea di patria, la terra dei nostri padri. Sovranità. Come attributo moderno dello Stato, che lo pone in una condizione di uguaglianza e autonomia rispetto agli altri Stati. Crisi. Come momento di cambiamento che determina la necessità di prendere decisioni in breve tempo per affrontare e risolvere problemi inattesi e incombenti. Il concetto e stato calato nella storia recente e tratteggiato a partire dalla crisi del debito sovrano del 2010, per affrontare la quale e salvare l’euro, la BCE con presidente Mario Draghi ha messo in campo nuovi strumenti finanziari, passando per le Primavere arabe e le sequenze di attentati legati al terrorismo islamico e all’ISIS fra il 2011 e 2017, alla Brexit. Per affrontare poi l’emergenza Covid iniziata fra il 2019 e il 2020 l’UE ha messo in campo il Next generation EU, uno strumento finanziario assolutamente innovativo. Per arrivare alla invasione della Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022 che pone la UE davanti alla necessità di nuove scelte. Il prof. Castelli ha chiuso l’incontro evidenziando come il futuro dell’Europa si giocherà su una scelta fondamentale, fra sovranazionalimo (nel quale ogni Stato trasferisce una quota di sovranità a una Autorità con capacità di sanzionare e imporre le proprie decisioni ai singoli Stati) e intergovernamentalismo (di fatto, un modo per limitare il conferimento di poteri alle istituzioni sovranazionali).

 

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