VERSO LE CASE DELLA COMUNITÀ di Tiziano Cai

di Redazione Borgo News

Le Case della Comunità sono state individuate dal Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR),nella missione 6 Salute “reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale quale punto di riferimento continuativo e di accesso principale al sistema sanitario nazionale per la popolazione. Le Case della Comunità dovrebbero costituire una nuova generazione di presidi di assistenza territoriale capaci di combinare interventi sanitari, sociali e comunitari, anche alla luce dell’esperienza dell’emergenza covid 19, che ha evidenziato le difficoltà del sistema di cura primaria e dei servizi territoriali a svolgere la funzione di prevenzione, contenimento e cura del virus. Alle Case della Comunità è stato dedicato il convegno nazionale “Verso le case della comunità :discontinuita’,prossimità, rigenerazione” che si è tenuto nell’Aula Magna dell’Universita’ di Parma il 15 settembre scorso. Quest’evento è stato promosso dalla sezione di sociologia della salute dell’Associazione Italiana di Sociologia  (AIS) e dal centro interdipartimentale di ricerca sociale (CIRS) dell’Universita’ di Parma in collaborazione con l’associazione “Prima la comunita”, con il comitato promotore Case della Comunità Parma e con l’associazione “2018 primary health care”. Il convegno ha avuto il patrocinio dell’Universita’ di Parma, dell’Azienda ospedaliera-universitaria e dell’azienda sanitaria locale di Parma e del coordinamento regionale ordini professioni infermieristiche Emilia-Romagna. I lavori sono stati strutturati in 3 sessioni (round ) preceduti dai saluti del prof. Ingrosso  (univ Ferrara),dal Rettore  dell’Universita di Parma P. Andrei,del sindaco di Parma M.Guerra e del direttore generale salute e welfare regione Emilia Romagna L.Baldino. In conclusione,si è svolta una tavola rotonda sui nuovi profili professionali sociali e sanitari nelle case della comunità in cui sono intervenuti i rappresentanti degli operatori socio sanitari.

In apertura il prof.Ingrosso ha ripercorso  il cammino che ha portato dalle case della salute previste dalla legge Turco alle case della comunità; ha inoltre sottolineato la DISCONTINUITA prodotta da un periodo denso di eventi di portata mondiale (pandemia) e che rendono necessario preparare la società ad affrontare nuovi rischi; ha richiamo all”esigenza di una nuova vicinanza, di un nuovo metodo di cura che operi a livello di PROSSIMITÀ Il prof Ingrosso ha, infine, evidenziato la necessità  di una rigenerazione del benessere sociale ottenibile solo unendo le forze della comunità. Il Rettore Andrei ha riaffermato come l’Università di Parma sia al fianco di progetti di rigenerazione sociale e cio’ avvenga, innanzitutto, mettendo a disposizione le competenze proprie dell’Universita’.Il sindaco Guerra ha parlato delle Case della Comunità come di un vero e proprio “progetto di città “:una città coesa che si prenda cura della fragilità e della vulnerabilità ed ha ricordato come le Case della Comunità ,proprio per la loro importanza, siano state oggetto di approfondimento e dibattito durante la scorsa campagna elettorale comunale; questo fatto è stato sottolineato anche nell’intervento di Sandro Campanini. L’ing.Baldino,nel riprendere la tematica della rigenerazione sociale, ha evidenziato come occorra puntare sul coinvolgimento della Comunità di riferimento ed ha poi posto il tema della “prossimità relazionale” per cui si dovrà lavorare molto sulla formazione dei futuri professionisti delle case della comunità; di questo si è discusso anche nella tavola rotonda conclusiva. Il convegno è stato occasione per presentare il progetto di una casa della comunità per persone vulnerabili promosso dalla Casa della Carità di Don Colmegna: struttura che si propone di dare una risposta alla crescente sofferenza urbana. Una sfida il cui scopo è mettere al centro la salute della popolazione invisibile di Milano. Sono stati inoltre presentati 3 progetti attivi nel territorio di Parma: Villa  Ester, Parma WelFare ed il progetto di contrasto alla dispersione scolastico. Iniziative di prossimità e rigenerazione sociale già avviate e consolidate.

Il prof.Giarelli ha presentato il manifesto per una salute di prossimità promosso dalla rete Interuniversitaria welfare responsabile. Le relazioni che si sono susseguite hanno evidenziato la necessità che le case della comunità siano strutture che, nella loro organizzazione e governance e per le competenze professionali che ospiteranno, possano farsi promotrici della salute e dellla partecipazione della comunità in una logica della salute come bene comune

 

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