Un “Piano Marshall” per l’Africa ed il Medio Oriente

di Redazione Borgo News

Una politica europea di accoglienza…. Una famiglia di rifugiati in ogni parrocchia… E’ doveroso salvare vite umane….. Immigrati come risorsa…..Sono giuste e doverose proposte, ma…. non danno risposte credibili al reale problema di questo esodo biblico ed al futuro dell’Europa e del Mediterraneo.

E’ una linea che dà solo una giusta risposta temporanea ad un tragico problema.

 

Solo se in Africa si avvieranno piani di sviluppo reali e corretti, solo se in Africa e nel Medio Oriente cesseranno le guerre o, almeno verranno ridotte a sporadici fattori locali, solo se i venditori di armi verranno smascherati e chiamati a pagare in solido, solo se si avrà il coraggio di denunciare il danno creato da alcune “potenze” in guerre ed interventi militari sbagliati (Stati Uniti, Inghilterra e Francia in primis….) per creare comodi occasionali tiranni si potrà sperare di poter dare vita ad un piano credibile per orientare il processo ineluttabile delle migrazioni che in pochi anni potrebbe invece, se non guidato, travolgere l’Italia e la Grecia e poi l’intera Europa.

Chi è disperato non può, infatti, essere fermato dal buon senso, da leggi effimere e nemmeno dalle armi o dalla carità.

Per secoli una politica coloniale, raramente intelligente, di alcune potenze europee e specialmente le assurde prepotenze e speculazioni negli ultimi decenni di alcuni Paesi come Stati Uniti, Inghilterra e Francia, purtroppo spesso anche assecondati da una debole O.N.U e da altri Paesi sottomessi, fra i quali l’Italia, hanno devastato territori e popolazioni dell’Africa e del Medio Oriente. Così, come dopo alcuni secoli di forte ed intelligente dominio fu travolto l’Impero Romano, oggi l’Europa dopo i secoli del colonialismo e dopo aver usato deboli intese con forti tiranni locali (es. Gheddafi) è fortemente condizionata da una miriade di persone senza speranza.

In Siria e nel Corno d’Africa, nella Costa d’Avorio, in Ciad, nel Burundi, in Nigeria, in Libia, nel Medio Oriente l’esercito francese e potenze europee continuano ad operare con proprie forze armate come se fossero sul proprio territorio. Gli Stati Uniti, con assurde strategie nell’Est europeo contro la Russia, hanno fatto scatenare la guerra anche in Ucraina mettendo in crisi la concorrenza europea. Oltre 70 milioni sono oggi i rifugiati politici riconosciuti che sono scappati da Paesi in guerra

Quasi inutili, pur doverose, sono le strategie di accoglienza in quanto non sono sostenibili a lungo termine e non hanno, quindi, futuro, anzi incentivano assurde speranze. Rivelano, innanzi tutto, la debolezza della nostra burocrazia, delle Prefetture che si stanno rivelando inadeguate nella gestione del problema, ma rivelano anche la debolezza del non saper chiamare i responsabili alla assunzione delle proprie dannose responsabilità. Manca, in particolare la progettualità europea che cerca di nascondersi dietro problematiche scontate lasciando il dramma sulle deboli spalle dei Paesi mediterranei.

La politica europea, logicamente, di fronte a queste costanti pressioni deve dimostrare la capacità di progettare il futuro con uno sguardo universale, con maggior attenzione a non commettere ulteriori errori irreversibili sul suolo africano e nel Medio Oriente che saranno pagati dalle nostre giovani generazioni. Chi si perde in facili polemiche si assume la responsabilità dell’attuale fallimentare politica nel settore.

L’Africa, se non vengono distrutte e rubate, ha tutte le risorse, nonostante siano state disastrate dal colonialismo, per dare lavoro e cibo agli africani; ha diritto, anche nel nostro interesse, ad essere rispettata ed aiutata in un ampio processo di sviluppo economico. Il Medio Oriente può e deve trovare le proprie strade per la propria democrazia che non deve identificarsi, per forza, con la visione occidentale. L’Europa deve darsi una politica europea globale; se si fermasse a quella finanziaria sarebbe presto fallimentare.

Qualche giornale nei giorni scorsi proponeva una piano Marshall per dare risposte all’immigrazione. E’ necessario che oggi quanti si interessano dell’Africa e del Medio Oriente trasformino i propri singoli interventi in una comune sinergia per produrre un reale cambiamento culturale, politico ed economico verso territori schiacciati dalle guerre e dalla conseguente miseria.

Eugenio Caggiati

Dalla stessa sezione

Lascia un commento