“STORIA E IDENTITÀ DEL TERZO SETTORE. LA PRESENZA NEL PARMENSE” Intervista all’autore Alessandro Bosi a cura di Graziano Vallisneri

di Redazione Borgo News


Lo scorso 17 giugno 2021, “Borgo news” pubblicò l’articolo “Il terzo settore nel Piano nazionale di ripresa e resilienza” che annunciava una ricerca, voluta da Forum Terzo Settore Parma, iniziata nelle settimane precedenti. Ora che la ricerca è stata conclusa, ne parliamo con Alessandro Bosi che l’ha condotta e di cui ha curato la pubblicazione realizzata dall’Associazione Culturale Luigi Battei.
Il libro “Storia e identità del Terzo Settore. La presenza nel parmense” è il sedicesimo della collana editoriale “Pensare la città” che dal 2011 raccoglie ricerche e riflessioni sui cambiamenti dei nostri modi di abitare lo spazio urbano. Anche il T.S., ti chiedo, contribuisce a questi cambiamenti?

 Certamente sì. In passato il T.S. è stato un potente fattore nella definizione dei comportamenti sociali. La convinzione, assai diffusa, è che lo sarà ancor di più in futuro grazie alla legge 117/2017 che gli assegna nuove responsabilità e gli conferisce una fisionomia ben definita nel quadro costituzionale di riferimento.

Puoi dirci come cambieranno i modi di abitare la città grazie al T.S.?

 Nell’età dei diritti e del welfare, il T.S. non ha mai avuto una funzione gregaria rispetto allo Stato e al Privato. Vi è stata bensì una tendenza a relegarlo in questo ruolo e a concepirlo come un esercito di riserva cui ricorrere in situazioni di emergenza. Ma la persistente presenza e la costante crescita nella capacità di attuare progetti sempre più evoluti, sono la testimonianza di come il T.S. non sia stato una variabile dipendente da altri fattori. Ora che viene legittimata e incoraggiata la sua capacità imprenditoriale, pur agendo nell’ambito del non profit, il T.S. esprime una soggettività collettiva in grado di pensare e fare economia secondo logiche innovative con riguardo città e ai modi di abitarle. Nelle città risiede il 50% della popolazione mondiale e una quota anche superiore d’individui, pur vivendo altrove, ha in esse gli interessi prevalenti quanto a lavoro, studio, turismo, sport e affari. Dai modi di riequilibrare il rapporto fra città e territorio dipende gran parte del nostro futuro nel quale dovremo contemperare le esigenze locali e gli equilibri del mondo.

Quali sono gli indirizzi ai quali il T.S. fa riferimento?

Il 2021 è stato un anno importante. Nel “Secondo Rapporto”, il primo era del 2017, Forum T.S. Nazionale assume come propri gli impegni contenuti in “Agenda 2030” che, ricordo, è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità approvato nel 2015 dall’Assemblea Generale dell’Onu e articolato in 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030. Forum T.S. considera il 2015 l’anno zero in cui si sperimenta un nuovo modo di agire nel presente per progettare il futuro. Il “Secondo Rapporto” segnala come in Europa si stiano adottando, al centro e alla periferia, criteri univoci nel valutare le politiche in termini di sviluppo sostenibile mentre si acquisiscono strumenti di programmazione e rendicontazione declinati sugli obiettivi di “Agenda 2030”. C’è dunque un piano strategico di grande respiro e dimensione nel quale è lecito credere che le città siano ripensate in vista del territorio per corrispondere all’indifferibile esigenza di tutelare la presenza, nostra e di tutti i viventi, sul pianeta.

La ricerca documenta i dati sulla presenza del T.S. in Italia.

 Dal 2000, grazie a Istat, abbiamo un quadro statistico attendibile sulla presenza dei diversi enti non profit con riferimento ai dati sull’industria e sui servizi. I dati del 2018 dicono di 359574 enti con una crescita costante e significativa rispetto alle rilevazioni del 2011 e del 2001. Attraverso nove tabelle rielaborate personalmente su dati Istat, il libro evidenzia la consistenza numerica, la diffusione e il dinamismo del Terzo Settore in Italia con riferimento alle sue diverse forme giuridiche.

Il libro dedica un’attenzione particolare alla presenza del T.S. a Parma e provincia.

 La storia di Forum T.S. Parma inizia nel 2004 e si consolida a partire dal 2018. Attualmente Il Comitato di Coordinamento, con sede in Strada del Paullo 20, è formato da Eugenio Caggiati (Portavoce), Roberto Berselli  (Tesoriere), Roberto Pasini (Segretario Organizzativo) e i Consiglieri Rino Basili, Paolo Bertoletti, Fabio Faccini,  Angiolo Montagnani, Gianfranco Zannoni. Forum è il punto di riferimento del Forum regionale e nazionale e garantisce la rappresentanza politica del T.S. in tutte le sue componenti – volontariato, promozione sociale, cooperazione sociale – e l’alternanza nell’elezione del Portavoce. Svolge un’attività di mediazione tra le diverse esigenze del T.S., di patrocinio nei confronti della Pubblica Amministrazione e di collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato dell’Emilia. Nella Prefazione al libro, che fa seguito al saluto portato da Portavoce del Forum regionale, Fausto Viviani, Eugenio Caggiati scrive: “Il libro si conclude con l’invito a visitare il sito di Forum Terzo Settore Parma (https://www.forumterzosettoreparma.it) per sentirci parte dell’elenco di quel migliaio di Enti che facevano parte del Registro delle Aps, Odv e Coop sociali della Regione fino a ottobre 2021, prima del passaggio nel Registro Unico Nazionale del T.S. (Runts). Sono elencate le nostre energie vive, suddivise per Comuni, che saranno un esempio per farci capire che tanto volontariato, tanto associazionismo continuerà ad esistere anche all’esterno del T.S., al di fuori degli aspetti positivi o negativi della legge. Sono elencati per nome, divisi per Comune perché è dal territorio che devono partire le associazioni per fare rete e farsi riconoscere e rispettare come T.S.”.

Puoi esprimere una valutazione conclusiva sul T.S.?

 Una legge per il non profit era indispensabile non tanto per adeguarci agli altri Paesi che ne dispongono da molto tempo, ma per consolidare il profilo costituzionale in Italia del T.S.  che, eminenti studiosi di Paesi con diverse tradizioni culturali e politiche – ricordo, per tutti, Jeremy Rifkin, statunitense e Raghuram Rajan, indiano – da parecchi decenni, considerano il soggetto storico emergente al quale fare riferimento per affrontare le sfide del futuro. La legge sul volontariato è uno degli spartiacque che segna la distanza tra i Paesi in cui le Comunità fioriscono liberamente in Società che su di esse investono riconoscendole e legittimandole nel loro agire e Paesi in cui tutto ciò non è neppure concepibile. La ricerca è stata possibile grazie al prezioso sostegno di persone che hanno fatto la storia del volontariato nella nostra città. Arnaldo Conforti, direttore del Centro Servizi per il Volontariato – Emilia, oltre a dedicarmi, con la generosità che lo contraddistingue, il suo tempo per utili consigli, ha ospitato, nella sede del Csv, due conversazioni a tema cui hanno partecipato Margherita Campanini, del Consultorio familiare Ucipem Famiglia Più, Giovanni Galli, già portavoce del Forum Terzo Settore Parma, Matteo Ghillani, Presidente della cooperativa sociale Insieme e vicepresidente di Federsolidarietà Parma, Federica Montani, responsabile dell’area promozione e sviluppo del Consorzio Solidarietà Sociale Parma, Roberto Pasini, presidente di Avis Provinciale Parma. È dalla loro viva esperienza che ho compreso come la legge esponga il mondo del volontariato ai rischi del burocratismo che ormai denunciamo quasi in ogni attività. È certo un problema rilevante, ma è la questione con la quale confrontarsi. La determinazione di risolverla non può che procedere dalla risoluta convinzione che i vantaggi offerti dalla legge 117/2017 sono superiori a questo difetto.

Il libro chiude con un’appendice che, dopo aver ricordato come si diversifica la presenza degli Enti del T.S. nei Comuni del parmense, riporta la Sentenza n.131 2020 della Consulta sui rapporti tra Enti del T.S. e Pubbliche Amministrazioni, le Linee guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 1 aprile 2021 e il Protocollo d’intesa tra Coordinamento Csv Emilia Romagna e Forum T.S. Emilia Romagna.

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