La Piazza Le riforme: difficili ma necessarie di BorgoAdmin 30 Gennaio 2014 di BorgoAdmin 30 Gennaio 2014 162 Riflettere sulla situazione politica senza essere ripetitivi è difficile. Tutti i giorni, infatti, i media la illustrano, non senza “metterci del loro”, con molti particolari. E devo dire che, “letto uno, letti tutti”, se si prescinde dai titoli: quelli di Repubblica sempre auspicanti la “fine del mondo”, quelli degli altri quotidiani più equilibrati. Il nodo è comunque chiaro: la crisi richiede stabilità per misure socio-economiche e riforme elettorali ed istituzionali, costituendo, nello stesso tempo, il problema e l’ostacolo alla soluzione dello stesso. La migliore esemplificazione è rappresentata dal bilancio pubblico, le cui esigenze di contenimento nel famoso 3% (deficit/PIL) non consentono l’adozione di misure utili per la crescita e lo sviluppo, oppure impediscono che esse abbiano l’ampiezza auspicata. La difficoltà è accresciuta dal desiderio comprensibile e generato dalle crescenti ristrettezze, di soluzioni rapide, a risultato immediato, mentre, purtroppo, la ripresa appare orfana del lavoro, i tempi tecnici perché si vedano i frutti sono tecnicamente lunghi e gli squilibri creatisi sono enormi. Si pensi al tema retributivo, essenziale per la ripresa della domanda interna: recuperare livelli retributivi europei e coerenti con l’art. 36 Cost. appare operazione difficile e lunga perché gli squilibri generatisi sono evidenti e clamorosi e perché è necessario un governo autorevole che imponga l’ “uscita dal tunnel”, facendo cessare le storture e gli squilibri. Or bene, le attuali frizioni politiche rendono assai complicato, per non dire impossibile, quello sviluppo dell’attività di governo, che è indispensabile. Il problema è di tutti: di Letta come di Renzi. Se non ci possono essere le condizioni per una navigazione a pieni motori in un mare calmo, è meglio andare a votare. Personalmente, resto convinto che sarebbe tutta manna per il PD un 2014 che porti la riforma elettorale (perché non un sistema misto di liste bloccate e di preferenze, come era il Mattarellum? perché non un quorum più alto per il premio? Il 35% con l’attuale astensionismo e con un tri/quadripartitismo vuol dire dare la maggioranza in Parlamento, sì e no, ad un quarto degli italiani), quelle istituzionali e misure economiche. Senatore Giorgio Pagliari 0 FacebookWhatsappEmail post precedente L’inquinamento politico del Pm10 e dei rifiuti post successivo Direttore, mio Direttore Dalla stessa sezione UN FESTIVAL PER RACCONTARE L’INDUSTRIA E LE ALTRE... 21 Novembre 2024 “OGNUNA DI NOI PUO’ ESSERE ED E’ GIULIA” 21 Novembre 2024 “MAMME BACK TO WORK” – IL LAVORO DOPO... 21 Novembre 2024 LA COP-29 IN AZERBAJIAN: NEGOZIATI LENTI E L’INTERCONNESSIONE... 21 Novembre 2024 MIGRANTI, GOVERNO, GIUDICI: FACCIAMO CHIAREZZA di Nicola Sinisi... 21 Novembre 2024 IL PROGRAMMA DE “IL BORGO” : L’INDUSTRIA, L’EUROPA,... 7 Novembre 2024 A PROPOSITO DI LEGGE DI BILANCIO di Alfredo... 7 Novembre 2024 MIGRANTI, GOVERNO, GIUDICI: FACCIAMO CHIAREZZA di Nicola Sinisi... 7 Novembre 2024 GPA. ALCUNE RIFLESSIONI di Erica Romanini 7 Novembre 2024 IL RAPPORTO DRAGHI: UN ALTRO WHATEVER IT TAKES?... 17 Ottobre 2024 Lascia un commento Cancella risposta Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Δ