LA LIBERAZIONE È OGGI  di Albertina Soliani

di BorgoAdmin

Cos’ha da dire oggi il 25 aprile, il giorno della Liberazione di 79 anni fa? Quando il bisogno di liberazione sta attraversando il mondo, e la guerra sconvolge la vita di molti Paesi, della popolazione civile, delle donne, dei bambini. Quando l’umanità ha da pensare tutto il futuro nel segno della pace, della fratellanza, della fiducia nei valori umani universali. Il 25 aprile di 79 anni fa concludeva gli anni dell’oppressione nazifascista e della seconda guerra mondiale aprendo il sogno di un mondo libero, giusto, in pace. Quel sogno era cresciuto nelle coscienze degli antifascisti, in carcere e al confino, nei resistenti e nei partigiani, nella consapevolezza della nuova generazione. Veniva scritto nelle Costituzioni, dirà Giuseppe Dossetti, quello che rimaneva in piedi in mezzo a tante macerie morali e materiali: la dignità della persona, la libertà, il diritto, la pace.

Oggi vi è bisogno di quello stesso sogno, realizzato nel tempo presente, nel mondo globale, nella connessione, dentro le sfide perfino più complesse di quelle del Novecento: la salvaguardia del pianeta, i valori umani universali, gli aratri e le falci al posto delle spade e delle lance, come diceva Isaia. Non basta fare memoria, occorre vivere oggi la conquista fondamentale dell’umanità che ha visto allora il sacrificio di milioni di persone. Allora è stato pagato un prezzo altissimo, anche oggi dobbiamo pagare dei prezzi: per essere consapevoli delle sfide, per determinare giustizia e uguaglianza, per dare alle nuove generazioni le opportunità alle quali hanno diritto. I due terzi della nostra società, costituiti da adulti e anziani, debbono cedere il passo alla nuova generazione, meno numerosa, senza potere. Devono pagare un prezzo. Abbiamo bisogno oggi di Resistenza, ma per resistere abbiamo bisogno di riconoscere la notte in cui siamo immersi e il bisogno di luce. “La notte va riconosciuta per notte” (Dossetti). Come dice la Sequenza Pasquale: stiamo vivendo un duello prodigioso, tra la luce e le tenebre, tra il bene e il male, tra la vita e la morte. In questa sfida sappiamo che dobbiamo giocare tutto, la vita. Per far vivere l’umanità, contro ogni disumanità, semplicemente di questo c’è bisogno, oggi come ieri.

Nel mondo oggi si resiste, resistono i giovani, resistono le donne. In Afghanistan, in Ucraina, in Medio Oriente, in Myanmar, e in tutto il mondo. Resistono di fronte alle oligarchie, ai capi dei popoli mediocri e stupidi, resistono agli interessi della finanza, delle armi, della propaganda che sono sempre di più nelle mani dei pochi, a livello globale. Le democrazie sono sotto assedio, le nostre democrazie sono diventate più fragili. Meno istruzione, meno lavoro, meno welfare, paura delle migrazioni, incertezze sul futuro. Tutto questo mina le basi della convivenza. C’è bisogno di resistere, con la cultura, la consapevolezza, il coraggio, l’altruismo e la gratuità. Un nuovo alfabeto è necessario per dire le parole più importanti oggi, per sprigionare le energie migliori, per dare al mondo un volto più umano. Investire nell’educazione è resistenza, investire nella scienza, nella ricerca, nelle nuove tecnologie, è resistenza, a condizione che siano a disposizione di tutti. Smantellare propaganda e menzogne, diffondere la verità è resistenza. Costruire oggi l’Europa politica è resistenza. Il tempo della resistenza non è alle nostre spalle, è tutto davanti a noi.

 

Dalla stessa sezione

Lascia un commento