Il nuovo colonialismo

di BorgoAdmin

L’Eliseo, ancora presente in Africa con il proprio esercito per difendere i propri interessi economici, sta facendo pressione su tutti i capi di stato africani affinche’ accettino la línea francese che dà la vittoria, come presidente eletto, a Ouattara  e non Gbagbo che e’ stato dichiarato vincitore dal Consiglio Costituzionale della Costa D’Avorio dopo libere elezioni.
La Comunita’ Europea si allinea alle dichiarazioni che propone la Francia, ritenendo la Costa d’Avorio zona di influenza francese. Non c’e’ nessun interesse nè volontà a ricercare la verità.
I recenti fatti tunisini ed, in generale, del nord Africa, segnalano che la Costa d’Avorio non è un caso isolato, ma è la punta dell’iceberg di un sistema che di fatto condiziona lo sviluppo democratico ed economico dei Paesi africani.
La storia recente dimostra come siano stati proposti, appoggiati ed aiutati Presidenti di comodo, al soldo delle grandi potenze. Se analizziamo le recenti elezioni in vari Paesi, possiamo affermare con certezza assoluta che l’ingerenza continua.  
Forze che si dicono di pace servono per imporre ai popoli africani, che si affacciano alla ricerca della democrazia, la volonta dei Paesi piu’ forti e di una ONU purtroppo non più credibile. Anche altre realtà internazionali, vedi la FAO, l’Unicef, stanno rischiando di perdere la loro credibilità, schiacciata dai privilegi delle proprie inutili sovrastrutture.

Cronaca della Costa d’Avorio
28 Novembre 2010: Ballottaggio dei due canditati Alassane Ouattara e Laurent Gbagbo
Tre giorni sono il tempo massimo concesso alla Commissione Nazionale Indipendente (organo puramente amministrativo previsto dagli accordi di pace tra i ribelli del nord e dell’ovest ed il presidente in carica Gbagbo), per ufficializzare i risultati provvisori delle elezioni da trasmettere al Consiglio Costituzionale, da tutti riconosciuto come unico organo competente a validare e nominare il vincitore delle elezioni. Fino alla mezzanotte del 1 dicembre tutto si e’ svolto come da accordi di pace.
La Commissione Nazionale Indipendente (CNI), però, non pronuncia nessun risultato alla scadenza del tempo massimo concesso e neppure si organizza una conferenza stampa presso la sede della CNI. Il presidente della commissione, invece, si presenta dopo mezzanotte, con il sostegno degli ambasciatori di Francia e Stati Uniti e del rappresentante dell’ONU-CI Sr Choi, all’hotel Golf di Abidjan, sede del quartier generale del candidato Alassane Ouattara, e, in una conferenza stampa organizzata davanti alla stampa internazionale, dichiara, a tempo scaduto e non nella sede riconosciuta, che il vincitore delle presidenziali e’ Alassane Ouattara con il 54 % dei voti.
Le dichiarazioni fatte dal presidente della CNI alla stampa internazionale, pur non avendo nessun valore legale e basandosi su risultati provvisori non validati dal Consiglio Costituzionale, danno il via ad una campagna di pressioni internazionali che, attraverso la stessa ONU-CI, danno subito come vincitore Ouattara.
Il 3 Dicembre 2010  il Consiglio Costituzionale della Costa d’Avorio dichiara. Invece, come vincitore Laurent Gbagbo con il 52 % dei voti scrutinati e dopo aver annullato 2200 verbali, validati dalla CNI, dove si evidenziavano frodi perche’ il numero dei voti era maggiore del numero degli elettori.
Il 3 dicembre si svolge l’investitura del presidente Gbagbo presso le sedi istituzionale preposte della Costa D’Avorio, con un sereno e pacifico riconoscimento della popolazione.
Allo stesso tempo il candidato Ouattara, presso la sede dell’hotel Golf, suo quartier generale, si proclama Presidente della Repubblica inviando al Consiglio Costituzionale per lettera il suo giuramento.
Da questo momento in poi si hanno due Presidenti della Repubblica, uno regolarmente proclamato dalla Corte Costituzionale della Costa dAvorio, Laurent Gbagbo, e l’altro, voluto dalla Francia, riconosciuto dall’ONU-CI e dalla cosidetta Comunita’ Internazionale, Alassane Ouattara.
In seguito si nominano due primi ministri e due governi, uno installato  presso le sedi preposte ed uno installato presso l’hotel Golf protetto dalle forze dell’ONUCI.
Il 27 gennaio Sarkozy partecipa da solo alla riunione dei Paesi africani riuniti ad Addis Abeba, forte di un appoggio incondizionato delle superpotenze interessate ai giacimenti africani. I Paesi africani che cercano una via autonoma allo sviluppo… …si trovano obbligati a stringere alleanze con la Cina, sempre più attenta al futuro africano. Logicamente l’Italia dorme, senza una sua strategia.
F.D.

Dall'ultimo numero di BorgoNews

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