DIALOGHI XYZ. COME STANNO LE RAGAZZE? di Francesca Musiari

di BorgoAdmin

Sabato 22 ottobre si è svolto, presso la sede di “Parma lirica”, un incontro organizzato dall’Associazione Famiglia Più dal titolo “Dialoghi XYZ. Come stanno le ragazze?”. L’occasione di dialogo fa parte del progetto Open, finanziato dalla regione Emilia Romagna, di cui è capofila il Comune di Parma, riguardante la tematica della parità di genere. Dopo il successo dell’iniziativa tenutasi a marzo, Dov’è la parità che ci avete promesso? Giovani domande al mondo adulto, l’associazione ha voluto riproporre un dialogo intergenerazionale dando voce a tre donne di età differenti: la scrittrice Roberta Marasco, Francesca Musiari, educatrice scout, e Veronica Longhi, studentessa al terzo anno della scuola secondaria di I grado. Il filo conduttore della serata è stato proprio il romanzo Fazzoletti rossi, scritto da Roberta Marasco e pubblicato nel 2020 da Piemme Edizioni, grazie al quale, insieme al pubblico, sono state spalancate finestre su diverse tematiche.

Il libro racconta di una storia di amicizia tra due ragazze, Veronica e Luna, che si trovano a dover affrontare le sfide più difficili, quelle di due adolescenti in crescita: il rapporto più o meno difficoltoso con i genitori, doversi ambientare in una nuova classe e, non da ultimo, l’arrivo delle mestruazioni. “Marrone. Non te lo dice nessuno, ma è questo il colore delle mestruazioni la prima volta. Marrone. Scommetto che anche voi ve le immaginavate rosso ciliegia, giusto? O magari azzurre come quelle delle pubblicità? Invece no, sono marroni. Cavoli, sono stata l’ultima di noi amiche ad averle, possibile che nessuno mi abbia avvertito?” (Fazzoletti rossi, p. 72) Veronica scopre il reale colore delle mestruazioni, fatto che nessuno dice e nessuno sa, e scopre soprattutto che vi è tanta vergogna e ignoranza intorno a questo tabù. Roberta Marasco ha raccontato di quanto ancora oggi, a livello culturale sociale ed educativo, sia complesso normalizzare la naturalità delle mestruazioni e di tutto ciò che riguarda la sessualità, soprattutto se femminile. Questo tabù è insito nelle culture e nelle mitologie di tutto il mondo: addirittura Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia è convinto che un uomo possa incorrere alla morte nel caso in cui abbia avuto un rapporto con una donna mentre lei aveva le mestruazioni. E allora come fare per smantellare una narrazione così tanto potente? Con le storie e con nuove narrazioni altrettanto valide, di cui il romanzo Fazzoletti rossi è un ottimo esemplare, e attraverso ambienti educativi sani e stimolanti.

Durante la serata è stato prezioso ascoltare le riflessioni e le domande del pubblico: un’insegnante ha raccontato di una bellissima iniziativa spontanea nata in una scuola secondario di I grado di Parma. Il corpo docenti ha pensato e istituito un kit di salvataggio a disposizione della classe, contenente assorbenti, leggins e mutande di ricambio, nel caso in cui una ragazza ne avesse bisogno, dal momento che le mestruazioni non sono e devono essere più un motivo di sofferenza, disagio o vergogna. Il kit è volutamente visibile in uno spazio comune, per sottolineare l’importanza e la necessità di acquisire sempre più spazio e visibilità, sia concreta che metaforica. Tutto ciò che riguarda il corpo e la sessualità femminile, infatti, è immaginato socialmente come privato e, se proprio bisogna parlarne, facciamolo ma senza sbandierarlo: questo meccanismo però non fa altro che alimentare la cultura della vergona e della disparità e soprattutto, contribuisce a ridurre lo spazio pubblico e sociale delle donne, nei luoghi di lavoro, nelle città e in politica. I Fazzoletti rossi sono un simbolo di sorellanza, di orgoglio e libertà: Veronica, grazie a tanti aiutanti della storia, grazie anche a importanti personaggi maschili, scopre che non c’è nulla di cui vergognarsi nell’essere una ragazza, nell’alzare la mano in classe e dire “Prof posso andare in bagno? Mi sono venute le mestruazioni”.

Dalla stessa sezione