La Piazza Governabilità e rappresentanza di Redazione Borgo News 21 Aprile 2016 di Redazione Borgo News 21 Aprile 2016 La recentissima approvazione del progetto di riforma del Senato – trasformato da organo legislativo primario in luogo di valorizzazione delle realtà regionali e di controllo dell’operato della Camera dei Deputati nelle questioni costituzionalmente ed eticamente sensibili – contribuirà non poco a snellire l’attività legislativa, concentrandola di fatto in una sola Camera elettiva, perché il futuro Senato lo sarà solo parzialmente. Al tempo stesso la legge elettorale approvata lo scorso anno dovrebbe garantire la governabilità attribuendo al partito vincitore al ballottaggio o con la maggioranza relativa del 40% dei voti la maggioranza assoluta nella Camera dei deputati. Resta tuttavia aperto il problema della effettiva rappresentatività. Realizzare un equilibrio tra questi due valori – governabilità e rappresentanza – non appare facile. La grande maggioranza dei sistemi punta ora sull’uno ora sull’altro valore: per fare un riferimento ad alcune importanti elezioni di questo 2016, la scelta degli USA è per la governabilità, con ampi poteri accordati ad un Presidente che- tenendo conto degli oppositori votanti (e soprattutto di quelli non votanti) – rappresenta di norma circa il 30% dei cittadini degli Stati Uniti. Lo stesso fenomeno si ripropone in gran parte del Senato e per il Congresso, dato il sistema elettorale lì in vigore. Al contrario, in un altro Paese in cui si andrà presumibilmente a votare nel 2016., e cioè la Spagna, l’adozione dei sistema proporzionale ha determinato una lunga ed estenuante crisi di governo, con la prospettiva di nuove elezioni a breve scadenza e nello stesso tempo con forti probabilità che nemmeno il nuovo voto sia determinante ai fini della formazione di un Governo sufficientemente autorevole e non continuamente alla mercè di piccoli gruppi (come per decenni è avvenuto in Italia….). Governabilità o rappresentanza? Questo è il problema. L’Italia ha scelto per circa 70 la seconda via, ora si accinge ad intraprendere la prima. Forse è il caso di affidarsi ad un noto proverbio inglese, wait and see, aspettta e vedi, e cioè, empiricamente, valutare se gli effetti positivi del nuovo sistema supereranno quelli negativi, ma certamente l’adozione del sistema maggioritario deve essere accompagnato dal risveglio di una forte e robusta partecipazione civica, da una stampa non asservita al potere, da Regioni e Comuni dalla schiena dritta, E’ il vecchio, ma sempre valido “gioco” della democrazia, quello dei pesi e contrappesi. Giorgio Campanini 0 FacebookWhatsappEmail post precedente Finale di partito post successivo Parma, Friburgo, Strasburgo, Europa Della stessa sezione IL NUOVO ANNO DE “IL BORGO”: ECCO GLI... 18 Gennaio 2023 RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE POLITICA di Lucia Mirti 13 Gennaio 2023 LE RICADUTE DELLA LEGGE DI BILANCIO di Alfredo... 13 Gennaio 2023 IL NUOVO ANNO: VISIONI, ATTESE, SPERANZE DEI GIOVANI... 13 Gennaio 2023 LA SANITÀ DEI PROSSIMI ANNI. DA COSTRUIRE INSIEME.... 15 Dicembre 2022 COP-27, A TRENT’ANNI DALLA CONVENZIONE. UN RISULTATO STORICO,... 15 Dicembre 2022 PROBLEMATICHE ETICHE E MEDICHE ALLA FINE DELLA VITA... 15 Dicembre 2022 ERO BUZZIANO, ANZI, LO SONO ANCORA ! di... 15 Dicembre 2022 PROSEGUE IL RICCO PROGRAMMA DI ATTIVITA’ DE “IL... 1 Dicembre 2022 DIALOGHI XYZ. COME STANNO LE RAGAZZE? di Francesca... 1 Dicembre 2022 Lascia un commento Cancella risposta Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Δ