Dopo il dibattito su satira e terrorismo: le riflessioni di Fogliazza e Dall’Olio

di Redazione Borgo News


 

“Arte, blasfemia e libertà di espressione”. Era il titolo del convegno teatro dell’attentato di Copenaghen. Un convegno analogo lo ha organizzato Il Borgo il 5 febbraio scorso. Non c’era un vignettista sotto scorta nel mirino dei terroristi islamici, ma c’era Fogliazza, che quando vuole anche lui non scherza con la satira dissacrante.

E’ giusto fare riflessioni sui limiti della satira e della libertà di espressione. E anche dire che le vignette di Charlie Hebdo erano volgari e blasfeme. Ma non c’è dubbio che qui è in gioco la possibilità stessa di discutere cosa è o non è blasfemo, cosa è libertà di espressione. C’è in altri termini in gioco la nostra società aperta dove è possibile non solo pubblicare le vignette di Charlie Hebdo ma anche che islamici non certo moderati si ritrovino fra loro, pubblichino canzoni e video su youtube contro i senza dio, ovvero noi europei, che li ospitiamo. Senza dio che garantiscono loro e alle loro famiglie servizi sociali e sanitari fino a riconoscere pure il sussidio di disoccupazione, come nel caso dell’attentatore danese

Credo quindi che se ci perdiamo troppo a disquisire su quanto siamo o non siamo Charlie, rischiamo di sottovalutare la minaccia che abbiamo in casa e alle porte di casa (vedi situazione in Libia) e di prenderci pure qualche pallottola nel bel mezzo della discussione. E’ tempo di fare fronte comune e di mettere in chiaro che, a prescindere da quanto ci sentiamo Charlie nei contenuti delle vignette, siamo tutti Charlie (e in questo caso Lars Vilks) per quanto riguarda la difesa dei nostri principi di apertura e di libertà di confronto e di discussione. Principi che non possono essere condizionati da esaltati che ne approfittano e che uccidono richiamandosi, quello sì in modo sacrilego e blasfemo, al nome di Dio.

Nicola Dall’Olio

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