“OGNUNA DI NOI PUO’ ESSERE ED E’ GIULIA”

di BorgoAdmin

In vista della “giornata contro la violenza sulle donne” del 25 novembre abbiamo chiesto alcune riflessioni su questo tema a studenti di Borgo Lab – due ragazze e un ragazzo. Ecco di seguito i loro contributi.

IL CONTRASTO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE: UN IMPEGNO COLLETTIVO di Angelica Baeis e Emanuele Marogna – Liceo Marconi

Come sappiamo, la violenza contro le donne costituisce una delle più gravi violazioni dei diritti umani, una tragedia sociale diffusa in tutto il mondo. Secondo i dati delle Nazioni Unite, una donna su tre nel mondo subisce violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Questo ci avverte dell’urgenza di un impegno collettivo e multidimensionale. Per affrontare questo problema è necessario il coinvolgimento di ognuno di noi. Occorre smontare stereotipi e pregiudizi radicati che spesso giustificano comportamenti abusivi. L’educazione, sia nelle scuole sia attraverso campagne di sensibilizzazione, gioca un ruolo fondamentale. Insegnare il rispetto reciproco, l’uguaglianza e l’importanza del consenso è essenziale per prevenire situazioni di violenza.  Un altro elemento essenziale è il rafforzamento delle leggi. Prendendo come esempio l’Italia, il suo Codice Rosso ha introdotto misure più rapide per la protezione delle vittime di violenza domestica, ma resta ancora molto da fare. È indispensabile garantire risorse adeguate per i centri antiviolenza e per i servizi di supporto psicologico e legale, oltre a formare le forze dell’ordine e il personale giudiziario per affrontare con competenza questi casi. Anche la società civile svolge un ruolo importante. Ognuno di noi può contribuire rompendo il silenzio che spesso avvolge gli episodi di violenza, denunciandoli e supportando le vittime, così da promuovere una cultura della solidarietà per combattere il fenomeno. Inoltre, crediamo che il coinvolgimento degli uomini nel contrasto alla violenza sulle donne sia un punto cruciale per sconfiggere il maschilismo tossico che alimenta comportamenti di questo genere nella nostra società, e questo si può raggiungere attraverso programmi di educazione e presa di coscienza su questo tema così importante per creare un cambiamento duraturo. Circa un anno fa, il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin ha sconvolto l’intero Paese, ricordandoci di quanto sia ancora un problema ricorrente nella società odierna. A un anno di distanza, il caso di Giulia è ancora uno degli episodi di femminicidio più eclatanti, da cui sono scaturite molte campagne di sensibilizzazione che evidenziano come il contrasto alla violenza sulle donne è una responsabilità di tutti: serve un impegno collettivo per costruire una società migliore, in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura e dalla prevaricazione.

 

“TU NON ERI PIÙ SOLO MIA” di Mhiel Chiara Galapon Tomas – Liceo Attilio Bertolucci

Tu non eri più solo mia, cominciavi a essere la Giulia di tutti gli italiani che ti hanno voluto bene. E io volevo consegnarti a tutti e dire a più persone possibile che non si può morire così, e che ogni Giulia salvata è un risultato”. Leggo queste parole, sospiro e chiudo il libro. Tuo padre ha proprio ragione, è inaccettabile morire così. Un anno fa, al corteo organizzato dal Comune di Parma il 25 novembre, ho proprio parlato di te, Giulia. Al dire il vero, ho parlato di ogni Giulia. Da quando tu te ne sei andata, secondo i dati dell’ANSA, qui in Italia nel 2024, ci sono state altre 89 vittime, o almeno, ne sono state registrate 89. Sarebbero circa 7-8 donne al mese. Ecco, questi “numeri” hanno il tuo stesso nome, hanno la tua stessa fine. Assurdo dover dire che dopo un anno la storia è sempre la stessa, incredibile come dopo tutti questi anni di “evoluzione” le donne sono ancora vittime di questa sorte. Ma questi numeri, sono persone umane, donne che non hanno avuto la possibilità di scegliere il loro destino, questi numeri sono madri, nonne e figlie che prima di morire avevano sogni e progetti futuri. Queste donne erano proprio come noi. La giornata del 25 novembre, non serve a ricordare, è fatta per agire; onorare la vita di ogni Giulia per un giorno e basta significa non onorarla per niente. La giornata internazionale contro la violenza sulle donne dovrebbe essere parte di tutti i giorni, dove ogni giorno è fatto per ricordare, onorare, agire e prevenire. Non bisogna sensibilizzare solo ora in questo giorno nel mese di novembre, ma sempre. Non dobbiamo lasciare che un’altra Giulia faccia la stessa fine. Poiché ognuna di noi può essere, ed è Giulia. I femminicidi nel 2022, secondo i dati del rapporto delle Nazioni Unite, sono stati 89.000: all’incirca sarebbero 7416 al mese, 243 al giorno, 10 all’ora, una ogni cinque minuti. Nel tempo in cui tu avrai finito di leggere tutto questo articolo, ne saranno morte almeno due. Tu che leggi, non dimenticare.

(Citazioni tratte dal libro “Cara Giulia”, di G. Cecchettin e M. Franzoso.

 

 

 

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