Borgo NewsLa Piazza MUNUS – FONDAZIONE DI COMUNITÀ DI PARMA – ONLUS: UNA RISORSA PER LA COMUNITÀ E NON SOLO IN CASO DI GUERRA E DI EMERGENZA! di Giorgio Delsante di Riccardo Campanini 24 Marzo 2022 di Riccardo Campanini 24 Marzo 2022 167 L’amico Graziano Vallisneri, mi ha chiesto di dire come la Fondazione MUNUS vede l’attuale situazione di guerra e qual è il contributo che essa può dare in questo momento nel quale Parma (città e provincia ovviamente) è impegnata a dare accoglienza e ospitalità ai profughi che sono in arrivo.Mi auguro di dare una risposta adeguata alle attese. Rispondere come MUNUS vede la guerra è fin troppo scontato. La vede come una sciagura, come un modo sbagliato di risolvere conflitti, come prevaricazione del più forte sul più debole. E questo vale per ogni guerra, anche per quelle che ci coinvolgono meno intensamente dal punto di vista territoriale o emotivo, ma che sono in atto e non sono poche.Cosa può fare MUNUS? La risposta è: adempiere al proprio compito con impegno ed assolvere con assiduità e responsabilità la mission per la quale è stata voluta dalla Comunità parmense.Per evidenziare compiti e mission ricorro a due situazioni concrete. Due anni or sono, proprio in questi stessi mesi, è scoppiata la pandemia provocata dal Coronavirus. Tra le tante necessità generate da questa difficile e imprevedibile situazione è emersa immediatamente quella di poter disporre di risorse finanziarie da destinare all’acquisto – da parte delle autorità sanitarie – di apparecchiature sanitarie e di dotazioni di protezione individuale ed anche per consentire adeguata ed urgente assistenza sanitaria a domicilio.In quell’occasione, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, AUSL di Parma, Ospedale di Vaio, Ospedale di Borgotaro, Comune di Parma, Comune di Fidenza, Comune di Borgotaro hanno chiesto a tutta la Comunità parmense di donare risorse finanziarie da investire ai fini sopra indicati e si sono fatti congiuntamente promotori dell’apertura di un Fondo Patrimoniale la cui raccolta sarebbe stata utilizzata per fronteggiare l’emergenza. Il soggetto collettore di questa raccolta fondi è stata (come ritengo molti parmigiani e parmensi sappiano) MUNUS. A lei intestato – ma con diritto di utilizzo riservato esclusivamente ai soggetti sopra richiamati – è stato aperto un conto corrente bancario specificamente riservato a questa iniziativa. Il ruolo svolto da MUNUS è stato quello di: garantire tutti i donatori che le somme affluite sul Fondo (oltre 2,1 milioni di euro) fossero utilizzate per le finalità indicate dai promotori della raccolta; erogare le somme raccolte nei tempi e con le finalità indicate dai promotori; dar conto alla Comunità e a tutti i donatori di come sono state investite quelle risorse; consentire ai donatori di godere dei benefici fiscali connessi alla donazione stessa. Tutto questo senza che i costi operativi e di gestione di MUNUS andassero a gravare (riducendolo) sull’ammontare raccolto. Una situazione analoga e ancora una volta a causa di un’emergenza di carattere umanitario sta accadendo in questi giorni, con riferimento alle misure di accoglienza, ospitalità e integrazione che sono state poste in essere in favore dei profughi ucraini. Il Comune di Parma, i cinque Comuni della fascia Pedemontana, imprese e associazioni d’imprese hanno aperto presso MUNUS una raccolta fondi. In questo caso non si tratta di un’unica raccolta, ma ciascuno ha dato vita alla propria, dal momento che la finalità è quella di finanziare i differenti progetti di accoglienza che vengono posti in essere nei singoli territori. E questo rappresenta un importante elemento di flessibilità, che ci auguriamo diventi anche presupposto per l’efficacia della raccolta stessa. MUNUS sta agendo con la stessa modalità di collaborazione e di servizio, nonché esercitando il medesimo ruolo. Ma non ci sono solo le emergenze. Infatti, tante componenti della Comunità parmense hanno dato vita a progetti di bene ed hanno continuato a testimoniare la ricerca di un diffuso benessere comune. E MUNUS è a servizio di questi.Gli scopi sono differenti e ciascun progetto ha la sua storia, la sua genesi. Si tratta – ad esempio – della raccolta per consentire l’assegnazione di borse di studio in ambito medico; del sostegno finanziario a persone e a famiglie in difficoltà; del dare continuità a iniziative di volontariato avviate e promosse da persone defunte. Oppure dell’obiettivo di realizzare strutture di accoglienza residenziale di persone disabili o finalizzate all’insediamento nelle nostre montagne di persone che avviano o fanno ripartire attività agricole.Così che ad oggi, presso MUNUS, sono aperti e operanti più di 40 Fondi Patrimoniali Destinati, ognuno col suo specifico scopo e – come detto – col suo conto corrente dedicato. Per completare l’illustrazione di chi è e di cosa fa MUNUS non mi rimane che ricorrere a queste parole: “La solidarietà è un dono! Donare dà gioia! Insieme è possibile raggiungere obiettivi e risultati importanti per la realizzazione del bene comune.” Sono questi i convincimenti che hanno portato la nostra Comunità a ipotizzare (nel 2012) e a costituire (nel 2016) MUNUS ONLUS. A volerne la costituzione e a considerarne importante il ruolo e la presenza nel nostro territorio sono state tutte le diverse componenti della Comunità parmense: istituzioni e organismi del terzo settore; imprenditori e singole persone; associazioni di categoria e diocesi; ordini professionali e fondazioni di origine bancaria. E questi sono anche i soggetti che con MUNUS stanno operando e realizzando progetti grandi e piccoli (una quarantina come sopra evidenziato), ma tutti importanti e fondamentali perché frutto dell’interesse per gli altri e del prendersi cura. Scopo di MUNUS è quello di rendere possibile, agevolare e valorizzare il contributo volontario, gratuito e sinergico di ogni persona e di ogni istituzione (che lo vogliano) alla realizzazione del bene comune, alla costruzione del welfare di comunità. E’ quello di diffondere, radicare e agire la cultura del dono: via preziosa ed efficace per consentire alla Comunità di migliorare le proprie condizioni di vita, di benessere, di crescita armoniosa e partecipata. Di facilitare una più equa allocazione delle risorse di cui la Comunità stessa dispone, traguardando anche alla collaborazione nella realizzazione di presìdi e di strutture di pubblica utilità e di interesse generale permanenti e sostenibili .La Fondazione affianca, in spirito di servizio e di corresponsabilità:chi intende attuare progetti di utilità sociale e chiede alla Comunità di contribuire alla loro realizzazione, mediante una donazione in denaro; chi desidera sostenere progetti avviati da altri e chiede di essere orientato, affiancato nel decidere verso quale scopo indirizzare il proprio contributo finanziario;chi vuole dare continuità e specificità alla propria azione filantropica mediante un lascito solidale, disposto nel proprio testamento; chi è disponibile ad analizzare i bisogni sociali della Comunità, a ricercare vie innovative per la loro soddisfazione, a donare le proprie competenze, il proprio tempo. C’è un’ultima sottolineatura che desidero fare: è relativa al nome che la Comunità ha voluto assegnarle. Il nome, spesso, indica la missione di una persona.MUNUS, è parola latina: significa dono, ma anche compito e responsabilità.Può sembrarci una parola non attuale, lontana, legata a culture antiche, che non ci appartengono più. In realtà, non è assolutamente così. Quando adesso diciamo: “Comune, Comunità” altro non facciamo se non dire: “Cum-munus”: mettere in comune e porre a beneficio di tutti, doni, compiti e responsabilità.I doni di cui una Comunità dispone sono prima di tutto e soprattutto i sentimenti, i desideri, le idealità e i valori portati e promossi dalle sue persone; poi le competenze e le risorse ed infine la volontà di condividere, di distribuire, di lavorare per obiettivi condivisi. Volontà tradotta in atteggiamenti e comportamenti coerenti e messi in pratica.Questo è MUNUS, per e con la sua Comunità! 0 FacebookWhatsappEmail post precedente PANDEMIA E DIPENDENZE: IL “MALE DI VIVERE” DEI GIOVANI di Roberto Berselli – Vice presidente Consorzio Gruppo CEIS post successivo “ASCOLTARCI PER CRESCERE”: UN PROGETTO IN CAMMINO di Silvana Giannetti Dalla stessa sezione UN FESTIVAL PER RACCONTARE L’INDUSTRIA E LE ALTRE... 21 Novembre 2024 “OGNUNA DI NOI PUO’ ESSERE ED E’ GIULIA” 21 Novembre 2024 “MAMME BACK TO WORK” – IL LAVORO DOPO... 21 Novembre 2024 LA COP-29 IN AZERBAJIAN: NEGOZIATI LENTI E L’INTERCONNESSIONE... 21 Novembre 2024 MIGRANTI, GOVERNO, GIUDICI: FACCIAMO CHIAREZZA di Nicola Sinisi... 21 Novembre 2024 IL PROGRAMMA DE “IL BORGO” : L’INDUSTRIA, L’EUROPA,... 7 Novembre 2024 A PROPOSITO DI LEGGE DI BILANCIO di Alfredo... 7 Novembre 2024 MIGRANTI, GOVERNO, GIUDICI: FACCIAMO CHIAREZZA di Nicola Sinisi... 7 Novembre 2024 GPA. 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