INTERVISTA (SEMISERIA) SULLE ELEZIONI AMERICANE  a cura di Michele Vallisneri

di Riccardo Campanini

Clara (7 anni) e Luca (10 anni) sono figli di italiani, ma sono nati e vivono in California. (Sono i nipoti del Direttore di questa newsletter.) Anche se i loro genitori hanno evitato di introdurre troppa politica nella vita di famiglia, Clara e Luca hanno percepito l’importanza delle elezioni americane del 2020: hanno fatto continuamente domande, e si sono informati come potevano. Luca ha seguito la campagna elettorale sui giornali e (unico in famiglia) ha ascoltato tutti i dibattiti presidenziali. Entrambi si sono appassionati alle parodie politiche dei comici di “Saturday Night Live”. Queste sono le loro impressioni: l’elezione come lotta fra bene e male, come in Guerre Stellari. Quest’anno in particolare, è difficile non essere d’accordo…

 

Papà: Clara, come è andata l’elezione?

Clara: Bene, ha vinto Biden.

 

P: E perché è una buona cosa?

C: Uno, perché Trump dice tante bugie; due, perché sta inquinando molto il mondo; tre, perché sta facendo [crescere] il coronavirus; e quattro, Trump è un repubblicano che pensa che i neri non hanno diritti in questo mondo. Però Biden è l’opposite [opposto]: è bravo, democratico, sta cercando di non inquinare il mondo come [dice] Greta, non dice le bugie, sta cercando di [combattere] il coronavirus.

 

P: Come funzionano le elezioni?

C: Allora: per votare uno deve avere almeno diciotto anni. O mandi una lettera, o vai in un posto e scrivi su un foglio che danno personalmente a quelli che contano i voti.

 

P: Avete parlato delle elezioni a scuola?

C: Sì, perché come compito dovevo leggere un libretto sui presidenti… se i bambini possono essere presidenti.

 

P: E possono?

C: No, però possono fare una cosa finta a scuola dove votano per il presidente della classe. Ma è meno importante del vero presidente.

 

P: E tu da grande vorrai candidarti?

C: Guarda, ho sette anni, come faccio a sapere cosa voglio essere quando sono grande?

 

P: Adesso cosa succede?

C: Trump dice che ha vinto, però ha perso, perché non vuole ammettere che Biden ha vinto. È comodo essere presidente, ci sono fluffy chairs [poltrone soffici], puoi dare comandi, e hai anche un aeroplano.

 

P: Grazie Clara! Luca, cosa sai di questa elezione?

Luca: Sapevo che Biden era favorito, poi sapevo che ogni stato ha un certo numero di voti; [lo stato] dove abitiamo noi ne ha 55; e messi tutti insieme sono 538. Il tuo voto non conta nel risultato totale, ma solo [per decidere] se il tuo stato vota per un partito o per l’altro. La costa est e la costa ovest votano democratico; il centro e gli stati rurali votano soprattutto repubblicano. Ci è voluto qualche giorno perché si sapesse chi era presidente; l’abbiamo finalmente saputo sabato mattina, ed era Biden.

 

P: Che differenza c’era fra i due candidati?

L: Trump diceva soprattutto bugie e ha messo in pericolo tanta gente cercando di diventare presidente. Per esempio faceva rallies [comizi] dove venivano in tanti e si ammalavano [perché] stavano lì senza maschera. Biden faceva comizi più piccoli in posti aperti così si ammalava meno gente. Biden vuole aiutare il clima rimettendosi nel patto di Parigi, vuole tenere Obamacare, per cui tutte le persone negli Stati Uniti posso avere assistenza medica senza pagare [troppo].

 

P: Come sai che Trump dice bugie?

L: Per esempio guardi cosa dicono i giornali affidabili, come il New York Times, il Los Angeles Times, il Guardian…

 

P: E come si sa se un giornale è affidabile?

L: Fai check [controlli] con altri e guardi se hanno cose simili. Per esempio se vedi un articolo che dice “le elezioni sono finite”, poi guardi un sito che ti dà i risultati degli stati, oppure sul sito del governo che è affidabile… tranne quello della White House. Quello dice “Trump sta facendo un lavoro enorme, ed è grazie a lui che i casi di coronavirus negli Stati Uniti sono così pochi.”

 

P: Cosa speri che faccia Biden?

L: Può rientrare nel patto di Parigi, aiutare quelli che stanno preparando il vaccino [per il coronavirus], poi anche fermare la vendita di macchina a benzina, come ha fatto il nostro governatore Newsom entro il 2035.

 

P: Secondo te perché a tanta gente piace quello che dice Trump?

L: Perché non sono tanto furbi e non hanno avuto un’educazione e non sanno quali sono le cose buone [da fare]. [E anche se hanno studiato], la loro famiglia ha sempre votato repubblicano, ed è quello che i genitori insegnano ai figli.

 

P: E tu ti consideri democratico perché lo è la tua famiglia?

L: Perché [i democratici] hanno delle buone idee. Certi repubblicani pensano che i bianchi sono superiori ai neri, che è sbagliato; c’è anche scritto nella dichiarazione di indipendenza che “tutti gli uomini e donne sono uguali”.

 

 

 

Dall'ultimo numero di BorgoNews