Borgo NewsCrocevia 60 MILIONI DI DRAGHI di Riccardo Campanini di Riccardo Campanini 11 Marzo 2021 di Riccardo Campanini 11 Marzo 2021 118 Provare a commentare l’attuale situazione politica nazionale è un esercizio alquanto difficile, se non addirittura temerario: intanto, le cose cambiano con grande velocità e “quello che ieri era vero non sarà vero domani”, per usare le parole sempre attuali di Lucio Dalla; e poi perché, con la nascita del nuovo Governo, le tradizionali distinzioni e chiavi di lettura sono, almeno per il momento, obsolete e non più utilizzabili. In questi giorni, ad esempio, si sottolinea che ad andare in crisi con la fine del Governo Conte sono state le forze che lo sostenevano, ovvero Movimento 5 Stelle e PD. Ma non è detto, avendo anche presenti gli effetti della pandemia sul sistema sociale e politico, ancora in gran parte sconosciuti e imprevedibili, che il “terremoto” colpisca prima o poi anche le altre forze politiche, e che quindi l’aver avviato subito i necessari quanto dolorosi cambiamenti per far fronte alla nuova situazione possa alla lunga rivelarsi un vantaggio proprio per 5 Stelle e PD. D’altronde anche autorevoli esperti, partendo dal travaglio che sta attraversando la Lega a proposito della sua futura collocazione europea, sostengono appunto che anche per i partiti di centro-destra la possibilità di continuare come se nulla fosse cambiato è solo un’illusione. In questa grande incertezza l’unico punto fermo (oltre al Presidente della Repubblica, ma almeno questa non è una novità) è rappresentato da Mario Draghi. Se è ovviamente troppo presto per dare un sia pur minimo giudizio sulla sua azione di governo si possono però esprimere almeno due considerazioni, che andranno naturalmente confermate con l’andare del tempo. La prima è che Draghi “funziona” (anche) come simbolo e fattore di speranza ( con la s minuscola….) , di fiducia in una rapida uscita dall’emergenza, di conferma che “ce la possiamo fare”. In fondo, gli studiosi del “New Deal” hanno appurato che, più ancora che le misure concrete decise da Roosevelt, a far uscire l’America dalla Grande Depressione fu appunto il senso di una “svolta” in positivo che la sua elezione aveva portato con sé, la convinzione che il peggio fosse alle spalle e che si stava aprendo un’era nuova. Forse è troppo pretendere tutto questo da Draghi, ma certo il neo-Presidente del Consiglio, grazie al prestigio e all’autorevolezza che lo accompagna, può davvero aiutare gli italiani a guardare al futuro con meno pessimismo e con la prospettiva di tornare presto a una qualche “normalità”. L’altra considerazione riguarda il suo “stile”, fatto di sobrietà, di concretezza, di attenzione ai fatti più che alle parole. Svolta, questa sicuramente positiva, ma che per essere davvero “epocale” dovrebbe coinvolgere anche gli altri protagonisti della scena politica, alcuni dei quali sembrano invece ancora legati alla stagione della propaganda, dell’ossessione per l’immagine, della comunicazione compulsiva, con episodi addirittura grotteschi – come quello, di alcuni giorni fa, protagonista un leader di partito che, senza alcun incarico istituzionale si è mobilitato, naturalmente con telecamere al seguito, per negoziare (?) la fornitura di vaccini agli italiani “scavalcando” bellamente Ministri e tecnici. Ma, sempre a proposito di Draghi, è opportuno ricordare, prima di concludere, che l’Italia ce la farà solo se i suoi cittadini non cadranno nell’errore di “stare a guardare” delegando a chi ci governa responsabilità, impegno, partecipazione, ma faranno ognuno la propria piccola o grande parte; se, necessario. anche segnalando, con spirito costruttivo e collaborativo, quello che non va o può essere migliorato. Non è insomma stando sempre “zitti e buoni”, per usare un’espressione di moda in questi giorni, che si accelera l’uscita dal tunnel della pandemia e delle sue drammatiche conseguenze. 0 FacebookWhatsappEmail post precedente CHE COSA HA INSEGNATO LA PANDEMIA COVID? di Maurizio Vescovi post successivo 4 MARZO ORE 18.00: PREVENZIONE SANITARIA E SALUTE PUBBLICA – WEBINAR CON MASSIMO GALLI Dalla stessa sezione LA CORSA PER BRUXELLES: UNA SELEZIONE INNATURALE? di... 23 Aprile 2024 CHI HA PAURA DEL RAMADAN? di Riccardo Campanini 11 Aprile 2024 IL MINISTRO, IL PONTE E LO STRETTO (NECESSARIO?)... 21 Marzo 2024 IL SILENZIO DEGLI INCOERENTI di Riccardo Campanini 7 Marzo 2024 GRETA NEL PAESE DEI TRATTORI di Riccardo Campanini 22 Febbraio 2024 SPORTIVI (E NON), DIVERSAMENTE ITALIANI di Riccardo Campanini 8 Febbraio 2024 AD AUSCHWITZ C’È ANCORA LA NEVE di Riccardo... 25 Gennaio 2024 ELETTORI E VOTO: NON SEMPRE C’È (ANCORA) DOMANI ... 11 Gennaio 2024 ANNO NUOVO, SEDE NUOVA di Riccardo Campanini 21 Dicembre 2023 LA “SVEGLIA” DEL CENSIS di Riccardo Campanini 11 Dicembre 2023