Va in scena la costituzione

di BorgoAdmin

I protagonisti dello spettacolo sono: Piero Calamandrei, Teresa Noce, Lelio Basso e Giuseppe Dossetti, personaggi chiave della storia della Repubblica italiana, i quali fecero parte della Commissione che doveva scrivere il testo della Costituzione Italiana.
Lo spettacolo è suddiviso in due momenti: il ”momento della memoria”, in cui ciascun personaggio ripercorre la propria vita e l’inizio del proprio impegno politico e sociale, sino ad arrivare al ”momento della tragedia”, in cui viene ricordato l’orrore e la disperazione della seconda guerra mondiale.
Lelio Basso proviene da una famiglia della borghesia liberale; nel ’21 si laurea in legge presso l’università di  Pavia ed entra a far parte del partito Socialista. Egli ricorda di quando nel ’28 lavora alla Rivista “Pietre” e viene arrestato con tutta la  redazione; il suo impegno politico continua ma viene interrotto da un successivo arresto nel ’39 da parte dell’OVRA.
Piero Calamandrei prende parte alla prima guerra mondiale e ricorda il dramma di quei momenti trascorsi al fronte, in quell’esercito che poi abbandona per continuare la sua carriera politica, dopo essersi laureato in legge nel ’21.
Tra i tanti avvenimenti vissuti ricorda  in particolare di quando il 19 giugno del ’39, all’università di Parma, viene fatta girare una circolare in cui si ordina di separare gli studenti ebrei da quelli ariani. Calamandrei è  contrario all’entrata in guerra dell’Italia al fianco della Germania ed è fortemente avverso al regime fascista, al punto da definire i suoi sostenitori degli “istrioni delinquenti”.
Teresa Noce è una donna forte e determinata che proviene da una famiglia torinese molto povera, tanto che inizia a lavorare quando è ancora bambina. Nel ’21  entra a far parte del partito Comunista, dove conosce Lungi Longo che diventa suo compagno e con il quale si reca prima a Mosca, poi a Parigi ed infine in Spagna, dove lavora per il giornale degli Italiani combattenti per le Brigate Internazionali.
Nel ’43 viene arrestata e trasportata nel campo di concentramento di Ravensbruck. Ricorda diversi momenti di quella vita da prigioniera e in particolare il  suo arrivo al campo, quando vede sul portone enorme la scritta ”Il lavoro rende liberi”; viene poi liberata alla fine della Guerra.
Giuseppe Dossetti si laurea nel ’34 in diritto Canonico presso l’università di Bologna e continua i suoi studi a Milano. Proviene da una famiglia fortemente antifascista e trascorre gli anni della Resistenza tra le province di Parma e Reggio Emilia, dove si unisce ad organizzazioni antifasciste.
Nella parte finale dello spettacolo, viene ricostruita l’atmosfera dell’Assemblea costituente; ognuno dei personaggi prende la parola per esprimere il proprio progetto di Costituzione.
Basso esprime la propria idea di una Costituzione aperta alle nuove trasformazioni e che difenda principalmente due principi: la persona umana  e la coscienza che  i diritti umani fondamentali devono essere difesi traducendoli in libertà.
Calamandrei afferma di volere una Repubblica in cui ciascuno partecipi con la propria opera alla Costituzione.
Dossetti interviene dicendo di condividere e appoggiare le idee di Basso, e sottolinea che la sua idea di Stato è di un ente che non costituisce i diritti, ma bensì li dichiara e li riconosce.
Infine  prende parola Teresa Noce, secondo la quale la nuova costituzione deve  riconoscere alla maternità una funzione sociale. Le donne  che portano in grembo un bambino custodiscono il futuro della società e in quanto tali hanno diritto ad essere esonerate dal lavoro durante tale periodo senza essere licenziate, anzi devono essere opportunamente retribuite.
La FUCI ha organizzato questo spettacolo con l’intento di sensibilizzare i giovani e di invitarli a prendere come esempio i quattro personaggi che hanno saputo tradurre i loro ideali in un impegno politico e sociale, senza piegarsi ad un regime che sembrava tanto forte, ma dimostrando anzi il coraggio di combattere duramente per affermare i diritti di libertà e uguaglianza in cui credevano.
Lorenzo Uriati, Presidente Gruppo FUCI di Parma

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