Peres e Abbas pregano per la pace in Vaticano

di BorgoAdmin

Papa Francesco ha convinto i due presidenti Peres e Abbas ad accettare di incontrarsi in Vaticano, possiamo dire una iniziativa storica in tempi così brevi, forse per far capire che le decisioni politiche sono importanti, ma prima viene la scelta del popolo, una scelta spontanea basata sulla convivenza.

Sicuramente Papa Francesco ha sentito queste esigenza fra i popoli dopo il suo viaggio in Terra Santa , dove ha proposto un incontro in Vaticano per pregare insieme per la pace (in un momento in cui regnano solo parole come accordi, tregue, e conflitti) per dire al mondo intero : la pace è la base della convivenza, senza questa si vive nella paura e nel rancore che danneggiano i popoli. A maggior ragione, se parliamo della Terra Santa sacra per tutte le religioni monoteiste, questa iniziativa potrebbe essere un esempio da seguire per il resto del mondo. Abbas e Peres hanno commentato così l’evento: una iniziativa coraggiosa da parte di Papa Francesco, per dimostrare alle minoranze estremiste che hanno danneggiato il percorso di pace, che la maggior parte dei due popoli (arabo e israeliani) vuole vivere in pace e non sotto l’ombrello dell’odio. con un gesto importante si può piantare il seme della pace, una pianta che rimarrà come un segno di solidarietà tra le diversità, rappresentate dalle quattro mani : musulmana quella di Abbas e Ebraica quella di Peres, cristiana cattolica quella di Papa Francesco e cristiana ortodossa quella del patriarca Bartolomeo. Tanti giornali arabi hanno scritto ringraziando papa Francesco per questa iniziativa, scrivendo dei titoli postivi e incoraggianti. Come pregare insieme a prescindere dalla religione? Il messaggio unico è pregare per Dio e per la pace, la nostra esistenza senza pace non è altro che conflitto eterno. Concludo con la preghiera detta da Papa Francesco verso i fedeli, in particolare i musulmani, portata dal profeta Mohamed: “Diffondete la pace fra di voi”. Mi auguro che sia sentita in questo momento più che mai.

 

Khaled Qatam

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