La Piazza Le riforme: difficili ma necessarie di BorgoAdmin 30 Gennaio 2014 di BorgoAdmin 30 Gennaio 2014 113 Riflettere sulla situazione politica senza essere ripetitivi è difficile. Tutti i giorni, infatti, i media la illustrano, non senza “metterci del loro”, con molti particolari. E devo dire che, “letto uno, letti tutti”, se si prescinde dai titoli: quelli di Repubblica sempre auspicanti la “fine del mondo”, quelli degli altri quotidiani più equilibrati. Il nodo è comunque chiaro: la crisi richiede stabilità per misure socio-economiche e riforme elettorali ed istituzionali, costituendo, nello stesso tempo, il problema e l’ostacolo alla soluzione dello stesso. La migliore esemplificazione è rappresentata dal bilancio pubblico, le cui esigenze di contenimento nel famoso 3% (deficit/PIL) non consentono l’adozione di misure utili per la crescita e lo sviluppo, oppure impediscono che esse abbiano l’ampiezza auspicata. La difficoltà è accresciuta dal desiderio comprensibile e generato dalle crescenti ristrettezze, di soluzioni rapide, a risultato immediato, mentre, purtroppo, la ripresa appare orfana del lavoro, i tempi tecnici perché si vedano i frutti sono tecnicamente lunghi e gli squilibri creatisi sono enormi. Si pensi al tema retributivo, essenziale per la ripresa della domanda interna: recuperare livelli retributivi europei e coerenti con l’art. 36 Cost. appare operazione difficile e lunga perché gli squilibri generatisi sono evidenti e clamorosi e perché è necessario un governo autorevole che imponga l’ “uscita dal tunnel”, facendo cessare le storture e gli squilibri. Or bene, le attuali frizioni politiche rendono assai complicato, per non dire impossibile, quello sviluppo dell’attività di governo, che è indispensabile. Il problema è di tutti: di Letta come di Renzi. Se non ci possono essere le condizioni per una navigazione a pieni motori in un mare calmo, è meglio andare a votare. Personalmente, resto convinto che sarebbe tutta manna per il PD un 2014 che porti la riforma elettorale (perché non un sistema misto di liste bloccate e di preferenze, come era il Mattarellum? perché non un quorum più alto per il premio? Il 35% con l’attuale astensionismo e con un tri/quadripartitismo vuol dire dare la maggioranza in Parlamento, sì e no, ad un quarto degli italiani), quelle istituzionali e misure economiche. Senatore Giorgio Pagliari 0 FacebookWhatsappEmail post precedente L’inquinamento politico del Pm10 e dei rifiuti post successivo Direttore, mio Direttore Dall'ultimo numero di BorgoNews TRA PLEBISCITO E TERRORISMO: LE MONTAGNE RUSSE DI... 11 Aprile 2024 VIAGGIO SUI CONFINI a cura di Lucia Mirti 11 Aprile 2024 LA GUERRA? ESTRANEA ALLA RAGIONE di Carla Mantelli 11 Aprile 2024 L’EREDITÀ DI DON PINO PUGLISI di Anna Pellegrini 11 Aprile 2024 BORGO LAB 2023/24: RICORDI E RIFLESSIONI (+ DUE... 21 Marzo 2024 IL LUNGO VIAGGIO DA VENTOTENE A BRUXELLES di... 21 Marzo 2024 LA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA: SFIDA DA AFFRONTARE O DA... 21 Marzo 2024 STORIE DI CORAGGIO E LIBERTÀ: VOCI DI DONNE... 21 Marzo 2024 PARMA: PROTAGONISTI I GIOVANI – Intervista a Beatrice... 7 Marzo 2024 L’8 MARZO PER ME di Hiba Bel Haj El... 7 Marzo 2024 Lascia un commento Cancella risposta Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Δ