ESSERE CREDENTI NELL’EPOCA DEL COVID – intervista a Elena Chierici a cura di Carla Mantelli

di Riccardo Campanini

 

L’Azione Cattolica è una associazione di laici impegnati a vivere l’esperienza di fede e l’annuncio del Vangelo, servendo la Chiesa e scegliendo di stare in maniera corresponsabile nella diocesi e nelle parrocchie. è nata più di 150 anni fa ed è presente in tutte le diocesi italiane: nella nostra diocesi è presente in 25 parrocchie e conta più di mille soci. Abbiamo posto qualche domanda alla Presidente diocesana Elena Chierici

  • La pandemia da Coronavirus quali effetti ha prodotto nella vita ecclesiale parmense (positivi e negativi)?

Un effetto positivo della pandemia è stato quello di farci capire quanto siano importanti per la nostra vita le relazioni con gli altri e con Dio; nel momento in cui abbiamo fatto fatica a coltivare queste relazioni, ci sono mancate e ci siamo accorti che ne abbiamo bisogno: dovremo ricordarcelo anche quando torneremo ad incontrarci. In questo periodo poi è stato molto faticoso per tutti continuare a vivere la propria appartenenza ecclesiale: alcune parrocchie hanno avuto difficoltà nel continuare le attività, soprattutto quelle che hanno cercato di riproporre le stesse iniziative di sempre con le stesse modalità. Diverse associazioni, tra le quali anche l’Azione Cattolica, presenti a livello diocesano sono state maggiormente vitali e hanno continuato a proporre esperienze diverse. Forse perché hanno un’organizzazione più agile o forse perché come in AC i responsabili, avendo un incarico triennale devono cercare di impegnarsi in questo particolare momento storico, qualunque esso sia, senza poter rimandare le iniziative a tempi migliori e sono stati costretti a inventare proposte nuove più adatte a questo periodo.

  • Credi che l’esperienza della pandemia abbia insegnato qualcosa, abbia fatto intravvedere nuovi modi per essere chiesa capace di annunciare il vangelo?

Come ci ha detto Fratel Enzo Biemmi in un incontro che ha tenuto durante la nostra iniziativa Ottobreducatori: “C’è un’esigenza che si è fatta spazio in questo tempo, anche se non espressa con queste parole: l’esigenza profonda di spiritualità. Qui c’è la questione del senso della vita, della possibilità di affrontarla con speranza. Questa è stata una invocazione da parte di tutti, certo, in alcuni esplicita, in altri implicita”. La sfida dei cristiani oggi è quella di dare una risposta a questa ricerca di senso e di speranza che oggi è molto forte. Ci è chiesto di trovare le parole per dare risposte fuori dai soliti luoghi che siamo abituati a frequentare come la parrocchia e le associazioni, perché non è lì che siamo interpellati, ma dobbiamo rispondere alle persone che incontriamo solitamente nella nostra vita di tutti i giorni nel mondo del lavoro, con i vicini di casa…

  • Esiste a tuo avviso nella nostra realtà ecclesiale una sufficiente attenzione alle vicende civili e politiche della città e della nazione?

A volte non c’è una sufficiente attenzione perché si pensa che la vita civile e politica non debba necessariamente interessare la realtà ecclesiale. L’Azione Cattolica, tanti anni fa, con Vittorio Bachelet ha fatto la scelta religiosa, che non significa rinunciare a impegnarsi nel mondo, ma piuttosto è la convinzione che l’AC sia chiamata a formare credenti che si comportino come cittadini onesti e consapevoli, capaci di stare nel mondo e capaci di agire guidati da una retta e matura coscienza, rinunciando però ai vantaggi provenienti dall’utilizzo degli strumenti del potere politico ed economico. Pensando alle persone che ho conosciuto devo dire che gran parte dei laici che si sono formati in Azione Cattolica hanno fatto e fanno esperienza di una fede che li porta spesso a impegnarsi in prima persona in ambito culturale, economico, politico e in ogni caso li porta a incidere profondamente nella realtà nella quale vivono.

  • Il vescovo ha annunciato un anno sinodale. Come si svolgerà in pratica? Come vi parteciperà l’Azione Cattolica?

Durante quest’anno sinodale il Vescovo ha chiesto a tutti i fedeli della Diocesi di Parma di mandare il proprio contributo per rinnovare la vita della nostra diocesi. L’Ac nei mesi scorsi ha proposto alcune iniziative (Ottobreducatori con fratel Enzo Biemmi, la Lectio Divina con la teologa Stella Morra) per cercare di capire meglio questo particolare momento storico. Come Consiglio Diocesano di Ac nei mesi di gennaio e febbraio abbiamo intenzione di riflettere su alcuni di questi temi da proporre all’attenzione di tutta diocesi.

  • Come valuti l’efficacia degli organismi di partecipazione ecclesiale diocesani: Consiglio Pastorale e Consiglio Presbiterale. Hanno una effettiva incidenza su quello che la Chiesa di Parma decide e opera?

Ci troviamo in un momento storico nel quale è difficile far funzionare tutti gli organismi di partecipazione a tutti i livelli e anche quelli ecclesiali non fanno eccezione. Ma questo è un momento di grandi cambiamenti e sono fiduciosa che le novità che nasceranno da questo tempo difficile risolveranno tante criticità che sono sorte in passato.

Dall'ultimo numero di BorgoNews