2016: Parma, quo vadi(s)?

di Riccardo Campanini

Il 2016 si apre finalmente sotto buoni auspici per la nostra città: fattori nazionali, come la sia pur timida ripresa dell’economia e dell’occupazione, e locali, quali il riconoscimento attribuitole dall’UNESCO e, soprattutto, un bilancio comunale che prevede la fine del stagione dell’austerità e il rilancio degli investimenti pubblici, farebbero prevedere che l’anno appena iniziato possa essere per Parma l’anno della svolta, dopo un lungo periodo di crisi e di incertezza.

A questo ottimismo, del resto, è stato anche improntato il discorso di S. Ilario del Sindaco, che ha definito il 2016 “l’anno dell’accelerazione”. La speranza è naturalmente che tale previsione sia vera, ma ci sono altri fattori che rendono il quadro assai meno positivo di quello sin qui illustrato, e uno in particolare: il fatto cioè che l’anno appena cominciato sia per la nostra città quello preelettorale, visto che l’elezione del Sindaco è in programma nel 2017. Apparentemente questa scadenza elettorale dovrebbe essere un ulteriore motivo di fiducia, in quanto – si dovrebbe supporre – le forze politiche cercheranno nei prossimi mesi di dare il meglio di sé per presentarsi agli elettori con le carte in regola; un po’ – e il paragone non sembri irriverente – come avviene a scuola, quando nelle ultime settimane di lezione gli studenti raddoppiano l’ impegno e sudano sui libri per strappare in extremis la promozione.

 

Ma la politica, si sa, ha delle logiche di funzionamento tutte sue; e il pericolo che incombe su Parma è che le cose vadano in modo esattamente opposto: che, cioè. da un parte chi amministra la città, anziché affrontare con decisione i tanti problemi che assillano i cittadini e le tante sfide cui Parma è chiamata a rispondere, privilegi invece gli interventi ” di facciata” e le passerelle mediatiche, ad uso dei giornalisti e dei fotografi; e che a loro volta le opposizioni, che sarebbero chiamata a formulare proposte migliorative o anche alternative a quelle avanzate dall’amministrazione, scelgano la strada della contrapposizione sterile e distruttiva. Alcuni segnali di queste possibili degenerazioni della politica locale in vista delle elezioni del 2017 ci sono già state in queste ultime settimane: sarà così anche nel 2016 o si può sperare in un cambio di rotta a tutto vantaggio della città?

In questa delicata situazione un ruolo importante possono svolgerlo i tanti cittadini, singoli o organizzati in associazioni, gruppi, circoli, che hanno a cuore il bene di Parma indipendentemente dai colori e dalla collocazioni politiche: sta ad essi infatti richiamare la politica alla sua responsabilità e tenere viva l’attenzione sui problemi piccoli e grandi che attendono ancora risposta. Anche il nostro Circolo, come del resto ha sempre fatto, non si sottrarrà a questo compito, e già in queste primo mese dell’anno ha in programma due importanti iniziative (v. articolo nella Piazza).

“La gente di Parma è accorta e sa comporre quanto viene realizzato con quanto viene promesso”, scrive il Vescovo nel suo messaggio per la Festa del s. Patrono: se qualcuno, il giorno dopo le elezioni, avrà delle brutte sorprese, non dica che non l’avevano avvertito….

Riccardo Campanini

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