E’ un periodo di vivacità per il sistema informativo parmense. Almeno a giudicare dal numero di testate in edicola o sul web. Il Borgo News, da sempre attento a questi temi, inizia un viaggio tra i giornali di Parma, in particolare tra quelli nati più di recente. Un viaggio dedicato a Francesco Saponara, amico personale e del Borgo recentemente scomparso, giornalista con tanta passione professionale e civile, osservatore attento e entusiasta di ogni novità editoriale.
Cominciamo dall’ultimo arrivo nel panorama informativo parmense, “La Sera”, da dieci giorni vendute nelle edicole e dagli strilloni a partire dalle 17. L’audace e innovativa scommessa di un giornale locale del pomeriggio: ne parliamo con il direttore Massimo Capuccini.
Direttore, cominciamo dai numeri. Qual è la media delle copie vendute? Quante in edicola e quante per strada?
700 copie: 500 in edicola, 200 dagli strilloni. La vendita per strada sconta la non abitudine dei parmigiani e nostri aspetti organizzativi da migliorare. In generale mi pare che l’accoglienza dei lettori sia stata buona.
E l’accoglienza di associazioni economiche, istituzioni… i poteri insomma.
Certi mondi economici, politici e istituzionali stanno cercando di ignorarci. E’ stato significativo quando abbiamo pubblicato l’intervista in cui Ubaldi sottolineava le responsabilità di Vignali sul debito Spip. Bene, il dibattito politico che ne è seguito si è svolto su altre testate. Episodio che dice qual è l’atteggiamento: negare l’esistenza. Del resto è quanto è sempre accaduto nella storia dei nuovi giornali a Parma: il difficile è arrivare al primo anno di vita.
Gandhi diceva: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, infine vinci”. Ve lo lascio come augurio… a proposito che tempi e obiettivi vi siete dati?